Bufera per le parole del ministro dell'Istruzione. Ma lui si difende: "Una mia frase è stata decontestualizzata"
Bufera sul ministro dell'Istruzione Marco Bussetti per una dichiarazione rilasciata all'emittente di Caivano (Napoli) Nano Tv durante la visita ad Afragola: "Come colmare il gap tra le scuole del nord e del sud? Verranno erogati nuovi fondi? Ci vuole l'impegno del sud, vi dovete impegnare forte. Questo ci vuole. Fondi? No, Impegno, lavoro, sacrificio, impegno, lavoro e sacrificio".
La reazione è immediata e le critiche vengono da tutti i partiti e dallo stesso governo. "Se un Ministro dice una fesseria sulla scuola, chiede scusa. Punto. Venire in una delle aree più in difficoltà d'Italia a dire – usando il 'voi' – che per ridurre il gap nelle scuole del sud 'vi dovete impegnare di più' farebbe girare le scatole anche ad un asceta. Figurarsi gli insegnanti!", questo il commento di Luigi Di Maio. "Caro Marco, – ha scritto il vicepremier su Facebook – siamo noi al Governo che evidentemente dobbiamo impegnarci sempre di più. Soprattutto sulla scuola, che richiede interventi storici per le condizioni veramente indegne in cui versano tante strutture. Ci sono genitori preoccupatissimi per lo stato degli edifici scolastici e ci sono studenti che fanno lezione in condizioni imbarazzanti. Siamo noi che dobbiamo fare di più e ogni cosa che faremo non sarà mai abbastanza".
"Il Ministro Bussetti deve chiarire, è grave che abbia sostenuto che le scuole del Sud non avranno un solo euro per colmare il divario con quelle del Nord e che l'unico strumento che hanno è "metterci più impegno, lavoro e sacrificio", ha dichiarato la senatrice Simona Malpezzi annunciando un'interrogazione urgente del Gruppo Pd al ministro. "La scuola del Mezzogiorno dovrà rassegnarsi a cavarsela senza finanziamenti aggiuntivi nonostante le evidenti carenze di sistema? – aggiunge – Si tratta di parole inqualificabili, offensive e piene di luoghi comuni che non tengono conto del dovere costituzionale di garantire l'eguaglianza effettiva delle risorse da destinare al sistema scolastico del nostro Paese in ogni area geografica. E non tengono neppure conto dello straordinario impegno di molti docenti che lavorano in aree a rischio, con alti tassi di dispersione e criminalità. L'istruzione pubblica è un valore nazionale condiviso su cui si fonda la nostra Repubblica e, in tal senso, deve offrire a tutti uguali opportunità. Mettere in discussione questo principio, significa minare alle basi il nostro stato di diritto". "I cittadini stanno ancora aspettando le risorse per gli asili e per l'edilizia scolastica, già stanziate dai precedenti governi – conclude Malpezzi – Per questo lunedì depositeremo un'interrogazione per chiedere conto delle sue parole e delle mancate azioni. La scuola ha bisogno di risorse e progetti e non di parole vuote, offensive e senza senso".
"Impegno e sacrificio invece di risorse e investimenti sull'edilizia scolastica e sul capitale umano, cioè gli insegnanti? Le dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Marco Bussetti sono offensive per l'intero Sud e, pertanto, irricevibili. Non le accetteremmo da nessuno, men che meno dall'esponente di un governo che col suo progetto – sbagliato, scritto male – di autonomia per le Regioni del Nord impoverirà ulteriormente di servizi quelle aree del Paese, come la Campania, dove già ce ne sono meno. Ci aspettiamo immediatamente le sue scuse e una decisa presa di distanza da parte dei due partiti che compongono la maggioranza: la Lega ha più volte promesso di non voler penalizzare il Sud e i Cinquestelle che proprio nel Mezzogiorno hanno preso moltissimi voti promettendo più investimenti e che invece, al governo, li stanno ulteriormente diminuendo. Se il ministro non ha piacere o intenzione di occuparsi di un terzo dell'Italia, quindi di milioni di italiani, può sempre dimettersi e dedicarsi ad altra – certamente più proficua – attività". Così Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia, in un post su Facebook, ripubblicando un video nel quale il ministro dice che al Sud non servono investimenti ma "sacrifici".
"Il ministro Bussetti in questo video invita le scuole del Sud a impegnarsi di più per recuperare il gap con quelle del nord. Secondo lui non servono altro che impegno, lavoro e sacrificio per raggiungere l?obiettivo. Al ministro vorrei rispondere da insegnante del Sud prima ancora che da portavoce del Movimento 5 Stelle". Lo scrive su FB la senatrice Bianca Laura Granato, capogruppo in Commissione Cultura. "Caro ministro, la sensibilità tra Lega e Movimento 5 Stelle rispetto alla geografia italiana è nota, ma liquidare il grave problema del divario tra scuole del Nord e scuole del Sud con un presunto atteggiamento da lavativi dei docenti meridionali è scorretto oltre che grave?, prosegue.Proprio perché viviamo e lavoriamo ogni giorno in situazioni sociali ed economiche di deprivazione il nostro impegno e quello dei nostri alunni è maggiore rispetto a quello di chi si trova in situazioni di apprendimento facilitate. Il gap tra scuole del Nord e del Sud nel nostro Paese non può essere delegato a docenti e studenti, ma deve essere preso in carico dalla politica. Perché politica è la responsabilità di una situazione di sperequazione tra cittadini italiani il cui diritto allo studio è garantito dalla nostra Costituzione, che lei come ministro è tenuto ad applicare", conclude.
Richiamato dalla polemiche Marco Bussetti si difende su Facebook. "Tutto si può dire tranne che io sia un ministro che guarda con disprezzo al Sud. Credo che i fatti parlino da soli". ha scritto il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti. "Il Sud è sempre stato al centro della mia azione. Da giugno sto girando l'Italia e sono stato al Sud molte volte. In Sicilia, in Campania, in Puglia, in Abruzzo, in Basilicata, ad esempio. Ci tornerò ancora. Per valorizzare il lavoro di tanti, docenti, presidi, genitori, ragazzi, che ogni giorno, con il loro impegno, fanno la differenza, che meritano la nostra attenzione", si è difeso Bussetti. "Al Sud servono fondi, certo. Come ovunque. Ne sono consapevole. Ma so anche che da soli non bastano", ha sottolineato il ministro, precisando che "una mia frase è stata estrapolata per farla sembrare un attacco. Faceva parte di un discorso più ampio. Il video che gira sul web è stato decontesualizzato".