L'idea è quella di lanciare la campagna 'Se lo diciamo lo facciamo'. Con i traguardi raggiunti esposti in bella vista
Una conferenza show a settimana leva il sondaggio (negativo) di torno. E se si possono orgogliosamente mostrare i propri risultati quasi come fossero quadri, tanto meglio, per il governo e soprattutto per il popolo pentastellato. Dopo il 'big event' sul reddito di cittadinanza, il M5S e il suo frontman Luigi Di Maio pigiano sull'acceleratore scrutando le europee, così in una piccola saletta della Camera nasce un'altra mattinata di sorrisi e "gioia" per quanto fatto. Su un lato della sala campeggia l'enorme scritta in polistirolo 'Reddito di cittadinanza', memento della misura sogno di Casaleggio senior, portata a casa nonostante l'ostracismo dei poteri forti. Sul palco otto cavalletti coperti da un drappo rosso e una curiosità che serpeggia forte: Cosa ci sarà dietro? Un quadro con l'Elevato Beppe Grillo? O una foto da Mulino Bianco con una famiglia al completo che sorride guardando gli assegni del Rdc?
Il mistero viene svelato piano piano, dopo brevi interventi con gli occhi lucidi dei deputati Francesco D'Uva (per tutti Ciccio), Vittoria Baldino e Paola Taverna. Il protagonista dell'evento è ovviamente Luigi (ma nessuno lo chiami 'Gigino'), che sorride e una a una svela le tele. L'idea è quella di lanciare la campagna 'Se lo diciamo lo facciamo', allora ecco che spuntano tormentoni come 'Taglio alle pensioni d'oro', 'Daspo ai corrotti', 'Quota 100 Bye Bye Fornero' o 'Addio Air Force Renzi'. L'ex premier sembra quasi un convitato di pietra alla festa a 5 Stelle, visto che anche il dato della recessione viene "addossato ai governi precedenti". Nelle parole del capo politico non c'è nulla di nuovo per i cronisti invitati, tanto che sono poi le domande a fine intervento che danno qualche spunto su temi caldi come Alitalia, Consob o l'incubo Pil.
Tutti fuori dopo un'oretta e mezza e i quadri, più gialli che verdi, spariscono quasi subito. L'appuntamento è per la prossima settimana quando, promette Di Maio, "presenteremo il sito del reddito di cittadinanza e la prima stampa della card". Su un altro lato della stanza rimane però, colorata come un alberino di Natale alternativo, una piramide. Fatta di barattoli, ciascuno dei quali etichettato con i successi dei sette mesi di governo. Di certo non saranno come la celebre merda d'artista di Manzoni, ma in chiaroscuro sembra quasi intravedersi l'emblema della metamorfosi del Movimento. Passato dalla voglia di aprire il Parlamento come una scatola di tonno al taglio dei vitalizi inscatolato in una latta viola.
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