Secondo il vicepremier la decisione sulla nave Diciotti fu presa nell'interesse pubblico. Toninelli: "Decidemmo tutti insieme". Dal Viminale venne sollevato il tema delle infiltrazioni terroristiche a bordo della nave che, però, non furono mai accertate

"Sono responsabile di questa politica di governo. Mi assumo la piena responsabilità politica di ciò che è stato fatto e della vicenda Diciotti". Lo dice senza mezzi termini il premier Giuseppe Conte a margine del summit del 'Med7' di Cipro. "Non sarò certo io a suggerire ai senatori cosa votare, saranno i senatori che giudicheranno la linea politica del governo", aggiunge, sottolineando: "Se avessi ritenuto" la vicenda "illegittima sarei intervenuto".

La presa di posizione di Conte arriva alla vigilia del voto sull'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, che oggi, in una lettera al Corriere, si difende così: La decisione sulla nave Diciotti è stata presa "nell'interesse pubblico" e per questo "va negata l'autorizzazione ai giudici". Il ministro dell'Interno ribadisce di avere mantenuto gli impegni presi in campagna elettorale: contrastare l'immigrazione clandestina e difendere i confini nazionali. Salvini spiega che il Senato "è chiamato esclusivamente a verificare la sussistenza di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante o di un preminente interesse pubblico". Dunque, secondo il vicepremier, il voto dovrebbe essere contrario: innanzitutto perché "il contrasto all'immigrazione clandestina corrisponde a un preminente interesse pubblico", poi a causa di "precise considerazioni politiche". "Il governo italiano, quindi non Matteo Salvini personalmente, ha agito al fine di verificare la possibilità di un'equa ripartizione tra i Paesi dell'Ue degli immigrati a bordo della nave Diciotti". "Non rinnego nulla – conclude il vicepremier – e non fuggo dalle mie responsabilità di ministro. Sono convinto di aver agito sempre nell'interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato. Rifarei tutto. E non mollo".

Sempre sul Corriere della Sera, anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture interviene sul caso Diciotti. "È stato Salvini, mi pare, a chiedere di andare in giudizio. Non è un processo a lui – ha dichiarato Danilo Toninelli – e non sarà un processo al Governo, perché sarà il Governo stesso a dire in modo compatto che quella era una decisione collegiale di tutto l'esecutivo". E sul rischio che sul voto per l'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini rischi di saltare la maggioranza, risponde "no". Io sono come ministro dei Trasporti responsabile della navigazione, fino all'attracco. Salvini è responsabile della sicurezza sulla terra ferma. Sulla Diciotti la decisione la abbiamo presa insieme, io, lui, il presidente del Consiglio e tutto il Governo del Parlamento. Se processano Salvini devono processare anche me e tutto il Governo. Se vogliono farlo diventare un processo al Governo ci siamo tutti", ha ribadito Toninelli a Mattino 5.

Infiltrazioni terroristiche? – Emergono, da fonti del Viminale, alcune questioni sollevate dai funzionari del Ministero degli Interni davanti ai magistrati del Tribunale dei ministri che li hanno interrogati nei mesi scorsi. Una riguarderebbe il timore (e la possibilità) che a bordo ci fossero infiltrazioni terroristiche e o criminali. Il tema non  è stato preso in considerazione dai magistrati anche perché, evidentemente, tutti i migranti vennero controllati e ricontrollati prima di procedere allo sbarco. Ma secondo le stesse fonti, il rischio di infiltrazioni era già emerso in altre occasioni (un caso era stato segnalato, per esempio, il 24 giugno 2018: due tunisini sbarcati a Linosa erano risultati già espulsi dall'Italia nel 2015 per orientamenti filo-jihadisti)

Altra questione (anche questa già nota) riguarda il fatto che diversi migranti sbarcati dalla Diciotti hanno poi rifiutato l'accoglienza. La maggior parte di loro lasciò i centri organizzati dalla Chiesa cattolica, "preferendo frequentare organizzazioni opache come Baobab con l'obiettivo di lasciare il Paese e far perdere le proprie tracce". 

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