Mattarella ricorda Guido Rossa: “Lottò per tutti”. Cancellate tre scritte contro l’operaio

Il Capo dello Stato alla commemorazione per i 40 anni dalla morte del sindacalista ucciso dalle Br: "Ha pagato con la sua famiglia il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede al valore della Repubblica"

"Seppe battersi per tutti, anche per chi preferiva fingere di non vedere". Con queste parole il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto ricordare Guido Rossa, il sindacalista ucciso dalle Brigare rosse il 24 gennaio 1979, durante la cerimonia di commemorazione al Salone nautico di Genova. Intanto tre scritte sono state trovate e rimosse dalla Digos di Genova sulla salita Santa Brigida, poco prima della cerimonia di commemorazione. "Guido Rossa infame" la prima, "Marta Cagol, Tino Viel, Gianfranco Zoia vivono", in ricordo dei tre brigatisti morti, e "Marco Peschiera sciacallo", contro il giornalista che ha curato approfondimenti sugli avvenimenti di 40 anni fa.

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Mattarella ha parlato quindi di terrorismo: "Un attacco vile alle persone, alla loro dignità e alla vita, un tentativo di abbattere le istituzioni poste a salvaguardia di tutti. Rossa ha pagato con la sua famiglia il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede al valore della Repubblica". E ha aggiunto: "Della nostra storia, dai testimoni di cui facciamo memoria, abbiamo imparato che la democrazia si difende se resta se stessa e non rinuncia ai propri valori, scolpiti nella Costituzione. A decenni di distanza, quell'impegno non può dirsi del tutto concluso. L'azione delle istituzioni per ristabilire piena luce, dove questa è ancora lacunosa, non può fermarsi. Così come una definitiva chiusura di quella pagina richiede che sia resa compiuta giustizia, con ogni atto utile affinché rendano testimonianza e scontino la pena loro comminata quanti si sono macchiati di gravi reati e si sono sottratti con la fuga alla sua esecuzione".

Il pensiero del presidente della Repubblica, poi, è andato all'operaio 42enne morto lunedì durante i lavori sul troncone di Ponente del ponte Morandi, colpito probabilmente da un pezzo volato da una gru a causa del forte vento. Eros Ciotti, questo il nome del lavoratore, ha lasciato due figli di 6 e 11 anni. "Ancora una volta qui a Genova un operaio è morto sul lavoro – ha detto Mattarella -. Sono morti inaccettabili. E mentre ci uniamo all'immenso dolore dei suoi cari dobbiamo ribadire che la sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale di cittadinanza".

Ricostruire al più presto il ponte Morandi – "Per Genova c'è bisogno di colmare al più presto il gap infrastrutturale, evidenziato dal tragico, intollerabile crollo del ponte Morandi – ha detto il Capo dello Stato -. Anche in questa occasione desidero ricordare le vittime e rivolgere un pensiero di vicinanza ai loro familiari; così come a coloro che hanno perduto la propria abitazione. Alla città di Genova, che ha dimostrato ancora una volta i suoi valori di solidarietà, va garantito che la ricostruzione del ponte, in tempi certi, sia una priorità nazionale".

La memoria parte vitale della Costituzione – "La memoria è parte vitale della costruzione del nostro futuro. Non saremo mai veri protagonisti se non avremo la forza di riconoscere la continuità dei valori, degli ideali, delle conquiste sociali raggiunte nel cammino di cambiamento della nostra comunità", ha detto Mattarella. 

"Il progresso – ha aggiunto – avanza sulle azioni degli uomini. Sul coraggio e sull'integrità di persone normali, come Guido Rossa, che al suo mestiere, alla sua competenza professionale, univa l'impegno nel sindacato e nel Partito comunista italiano al quale aveva aderito. Non si proponeva di diventare un eroe ma voleva essere fedele a se stesso, a ciò che intendeva costruire per il domani della sua famiglia, del quartiere in cui abitava, della fabbrica in cui lavorava, dell'intera società".

"Assumersi delle responsabilità è difficile e può diventare pesante – ha affermato il Capo dello Stato -: ma l'Italia, a partire dalla Resistenza, si è basata su questa capacità, nel suo progredire. Donne e uomini che hanno saputo in famiglia, sul lavoro, nella vita di tutti i giorni, assumere le proprie responsabilità, costruire il futuro. Ecco perché oggi la Repubblica dice grazie a Guido Rossa e a tutti quanti hanno saputo rendere grande il nostro Paese. Continueremo a custodire la memoria dei tanti che negli 'Anni di piombo' sono divenuti bersagli inermi e innocenti del terrorismo brigatista, delle sue spietate filiazioni, dello stragismo della galassia dell'eversione neofascista".

La coscienza internazionale deve essere vigile – "I lavoratori italiani sono stati costruttori della Repubblica, la fabbrica è stata motore di sviluppo e scuola di democrazia – ha spiegato Mattarella -. Il terrorismo disumano e totalitario la voleva piegare alla sua propaganda di violenza e di morte. Quel tentativo è stato respinto, battuto dal popolo. La battaglia per la libertà non concede tuttavia tregua. I fantasmi del passato sono sempre in agguato. Contro di essi la coscienza internazionale dei Paesi democratici, della Unione Europea, ha il dovere di essere vigile e di essere forte".

Le forze oscure non devono tornare all'attacco – "È lunga la sequela di nomi e di vite spezzate – ha proseguito Mattarella -. Ancora ci chiediamo come sia potuto accadere. Ed è un interrogativo attuale per una democrazia che voglia saper vivere e affrontare le proprie contraddizioni, per impedire che forze oscure avvertano nuovamente la tentazione di tornare all'attacco". "La nostra comunità – ha concluso – ha superato la prova grazie alla propria coesione, rafforzata da quelle personalità e da quelle forze politiche e sociali che sono state capaci di ricostruire unità nei momenti cruciali. Grazie alla lungimiranza di uomini di governo e delle istituzioni rappresentative, alla dedizione di uomini delle forze dell'ordine, di magistrati, di sindacalisti, di insegnanti, di tanti cittadini che hanno saputo respingere la barbarie, la violenza, l'odio, la sopraffazione".

Il lavoro per un Paese più forte e inclusivo – "Al mondo del lavoro e alle sue espressioni organizzate spettano compiti importanti per fare del nostro un Paese migliore, più forte e più inclusivo – ha spiegato il presidente della Repubblica. Era ciò per cui Guido Rossa, delegato di fabbrica della Fiom, si è sempre battuto, consapevole che la promozione dei diritti dei singoli trova, nella tutela collettiva dei lavoratori, lo strumento di più efficace espressione". "È il tema della consapevole e impegnata partecipazione dei cittadini – ha concluso -, che fu essenziale nella lotta vincente contro il terrorismo".