L'attacco del vicepremier: "Non ha mai smesso di colonizzare il Paese, così impedisce sviluppo e fa aumentare i flussi di migranti. L'Ue dovrebbe sanzionarla"

"D'ora in poi i migranti che salviamo nel Mediterraneo glieli portiamo a Marsiglia". Luigi Di Maio ribadisce a Rtl 102.5 il suo attacco contro la Francia, appoggiando il discorso fatto da Alessandro Di Battista a Che tempo che fa. "Per far stare gli africani in Africa basta che la Francia stia a casa propria", sottolinea il vicepremier, che già durante un evento elettorale in Abruzzo aveva puntato il dito contro Parigi, colpevole di "non aver mai smesso di colonizzare l'Africa", e di "stampare una propria moneta, il franco delle colonie, con cui finanzia il debito pubblico francese". L'Unione europea, secondo Di Maio, "dovrebbe sanzionare i Paesi come la Francia che stanno impoverendo gli stati africani", spingendo le persone a fuggire verso l'Europa.

Dichiarazioni che hanno scatenato la reazione di Parigi, che ha deciso di convocare l'ambasciatrice italiana in Francia per chiedere chiarimenti. Teresa Castaldo è stata convocata dall'ufficio "della ministra degli Esteri, Nathalie Loiseau, a seguito delle frasi inaccettabili e infondate delle autorità italiane", ha fatto sapere il ministero di Parigi.

Ma Di Maio non arretra, convinto che "non ci sia un caso diplomatico". "E' vero che la Francia, stampando una moneta per 14 Stati africani, impedisce il loro sviluppo e contribuisce alla partenza di profughi che poi muoiono nel Mediterraneo o arrivano sulle nostre coste", ripete, parlando a margine di un incontro con gli assessori regionali al lavoro al Mise.

"Se l'Europa vuole avere un po' di coraggio – insiste il pentastellato – deve avere la forza di affrontare il tema della decolonizzazione dell'Africa. Mi sono stancato di parlare degli effetti dell'immigrazione, voglio cominciare ad affrontare le cause: gli stati africani invece di aiutarli a casa loro li dobbiamo lasciare in pace a casa loro e starcene noi a casa nostra".

Alle parole di Di Maio replica così il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici: "Alcune dichiarazioni spesso vengono fatte solo per uso interno, nazionale" e "assomigliano a delle provocazioni, perché il contenuto è vuoto o irresponsabile, per cui è preferibile non caderci, dando soddisfazione agli autori".

"Non farò commenti supplementari – prosegue -. L'ambasciatrice italiana in Francia è stata convocata al ministero degli Esteri per incontrare il direttore di Gabinetto della ministra degli Affari Ue e in qualità di francese e commissario europeo posso solo confermare l'importanza della qualità delle relazioni tra Parigi e Roma. Spero che questo stato conflittuale si possa superare in breve tempo, perché questo è del tutto negativo e privo di senso. Di solito le provocazioni squalificano chi le fa", conclude.

 

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