Il Movimento 5 Stelle schiera il suo frontman "di lotta" a "Che Tempo Che Fa"
Tangenti per l'Alta velocità Torino-Lione. Attacchi mediatici orchestrati dai Benetton. E una banconota del franco Cfa strappata in diretta, per denunciare il neo-colonialismo francese che sarebbe responsabile anche dei flussi migratori diretti verso le nostre coste. Il Movimento 5 Stelle schiera il suo frontman "di lotta", Alessandro Di Battista, in un vero e proprio show a Che Tempo Che Fa su Ra1.
L'ex deputato, dopo il suo lungo viaggio negli Stati Uniti e in America latina, conferma di non volersi candidare alle Europee del prossimo maggio, ma dà un assaggio di come sarà la sua campagna elettorale. Il conduttore gli chiede: cosa farebbe con i migranti lasciati in balia delle onde del Mediterraneo? "Li salverei e li porterei a Marsiglia: finché non si creerà un incidente diplomatico con la Francia, non si risolverà nulla", risponde Di Battista, che davanti a Fabio Fazio strappa un facsimile di una banconota della Comunità finanziaria africana, "stampata vicino a Lione", togliendo la "sovranità monetaria" ai Paesi francofoni del Continente nero. L'argomento del neo-colonialismo come causa delle migrazioni, non a caso, è stato usato anche dal vicepremier Di Maio durante un tour elettorale in Abruzzo.
Capitolo Autostrade e Tav. Di Battista prima ammette "qualche gaffe comunicativa" nel M5S, ad esempio dal ministro alle Infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, che però sarebbe "massacrato per aver sbagliato una foto o toppato una consecutio temporum" perché "dietro, secondo me, c'è la mano dei Benetton: lo dico e me ne prendo la responsabilità". Su Tav, invece, "credo che qualcuno si sia già steccato qualche tangente: se l'opera non si farà, dovrà restituire qualche tangente a chi l'ha pagata. Oggi la tangente si chiama consulenza", spiega l'ex deputato. Alcune domande di Fazio toccano Matteo Salvini ("Lo abbiamo obbligato a votare il Reddito di cittadinanza, è un bel risultato"), e la Lega, che "dovrebbe restituire i 49 milioni", come stabilito da una sentenza per truffa ai danni dello Stato, relativa alla passata gestione del partito. Di Battista spiega che dopo le Europee non andrà in Congo, ma in India (Paese che "ci farà il mazzo se l'Unione europea non si unisce"). E il giudizio finale è sulla democrazia rappresentativa, che "è già in crisi – dice il pentastellato – un giorno la vedremo come oggi guardiamo alla monarchia assoluta: qualcosa di obsoleto".