Tav, verso il no sull’analisi costi benefici. Di Maio: “Avrà contraddittorio”. Salvini: “Non mi opporrei a referendum”

Secondo alcune indiscrezioni il rapporto degli esperti sarebbe negativo, ma i vicepremier non commentano. Toninelli: "Consultazione solo in caso di necessità"

È mistero sul verdetto dell'analisi costi-benefici della Tav commissionata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Secondo alcune indiscrezioni stampa, che citano fonti dell'esecutivo, la "bozza preliminare" della relazione sarebbe negativa. Ma da parte dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini non arriva nessuna conferma.

"Non ho letto nemmeno io la relazione. È uno studio preliminare che poi avrà un contraddittorio con le varie associazioni di categoria e del territorio e con i comitati pro e contro la Tav", ha precisato il pentastellato ​​​​​​. "Aspettiamo il dato ufficiale e poi commenteremo, non si fanno dichiarazioni con i se", ha aggiunto. Come il collega leghista: "Posso commentare quello che ho visto, studiato e approfondito, non un'indiscrezione giornalistica".

Salvini però ricorda: "Ho sempre detto che è meglio andare avanti, perché se c'è un'opera a metà è meglio finirla che lasciarla a metà. Ci sono milioni di italiani che hanno un'idea chiara, se chiedessero un referendum nessuno di noi vorrebbe e potrebbe fermare la richiesta".

Sul punto, tuttavia, Danilo Toninelli frena: "Di referendum si parla solo in caso di necessità". Tornando sull'analisi, il ministro dei Trasporti precisa che serve ancora qualche giorno perché "è sottoposto al vaglio di conformità da parte della struttura tecnica come è evidente perché va verificata la completezza del documento". 

Nel frattempo, due mesi dalla manifestazione 'dei 40mila' a favore della Tav, una nuova mobilitazione è in programma per sabato 12 gennaio. Stesso posto, Piazza Castello, stessa organizzazione (il comitato delle cosiddette '7 madamine' 'Sì Torino va avanti', insieme a 'Si Tav Si Lavoro' dell'ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino, e Osservatorio 21). Questa volta, però, la platea si allarga: insieme agli oltre 100 sindaci provenienti da tutto il Piemonte, dal nord Italia "e anche dalle Marche", ci sarà una delegazione della Lega, come confermato dal capogruppo alla Camera e segretario del Carroccio piemontese, Riccardo Molinari.