Polemiche per un post sul blog delle Stelle, poi rimosso. Fico difende le opposizioni: "Nessun attacco alla democrazia". Fiducia alla Camera tra flash mob e proteste, Pd e Forza Italia in rivolta
La Manovra è legge: con 313 sì e 70 no la Camera ha dato, in terza lettura, l'ok definitivo. Pd e Leu non hanno partecipato al volo pur restando in aula. Dopo il voto il premier Conte ha abbracciato i ministri. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la legge di bilancio per la promulgazione: ora si attende solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il termine ultimo era quello del 31 dicembre, cioè per evitare l'esercizio provvisorio.
Moscovici. "L'Italia ha adottato la legge di bilancio, dopo lunghe discussioni e momenti difficili. Ne seguiremo attentamente l'esecuzione. Ribadisco di nuovo che il dialogo con la Commissione Ue si è concentrato unicamente sul rispetto delle regole comuni, mai sulle misure individuali!", questo il commento su Twitter del commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici.
Nuova bagarre alla Camera – A scatenare le polemiche la parola "terrorismo" utilizzata dal M5S in post sul blog delle Stelle per definire gli attacchi da parte delle opposizioni. Immediatamente sia la vicepresidente Mara Carfagna che Roberto Fico hanno preso le distanze dalla frase ritenendo le affermazioni "improprie". Dopo qualche minuto l'articolo è scomparso dal sito.
Nel post si leggeva: "Siamo sotto attacco. Il Governo, la Manovra del Popolo. La Democrazia è sotto attacco. E' in corso una delle più violente offensive nei confronti della volontà popolare perpetrata in 70 anni di storia repubblicana". Nell'intervento veniva inoltre condannato un "vero e proprio terrorismo mediatico e psicologico" da parte di "grandi lobby, poteri forti e comitati d'affari".
Resta quindi alta la tensione dopo l'ok alla fiducia con 327 voti favorevoli e 228 contrari. Anche in quella occasione, voto e dibattito sono stati caratterizzati dalle proteste, con una sorta di flash mob dei deputati di Forza Italia, che, indossando gilet azzurri contro la Legge di Bilancio, prima hanno interrotto i lavori dell'aula e poi hanno continuato la manifestazione in Transatlantico e in piazza.
In realtà la tensione non si è mai spenta durante i giorni di discussione. La manovra, infatti, è stata approvata all'ultimo miglio, con l'aula ancora calda di urla, insulti e polemiche per l'esame a tappe forzate e con i tempi molto ristretti imposti dalla maggioranza, senza la possibilità di una discussione nel merito in Commissione Bilancio. Una corsa che ha bruciato una serie di passaggi parlamentari come la votazione degli emendamenti e che ha fatto quindi urlare le opposizioni che parlano di "vilipendio del Parlamento e della Costituzione" e di "una manovra approvata a scatola chiusa".
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Accorato e tagliente l'intervento di Graziano Delrio che evoca "una delle pagine più buie della storia della Repubblica" e sottolinea come ci sia stata la violazione di un "esercizio sacrosanto garantito dalla Costituzione".
E proprio il Pd ha dato vita ad una dura protesta davanti Montecitorio, protesta che, annuncia Maurizio Martina, proseguirà anche a gennaio con "una mobilitazione di tutto il Paese".
Oggi, in ogni caso, salvo intoppi dell'ultimo minuto, si chiude la partita. Poi la palla passerà al Colle che firmerà la legge di Bilancio in zona Cesarini.