Alla Camera passa la mozione M5S-Lega che chiede al governo di posticipare la decisione dopo il dibattito parlamentare (che non è fissato) e dopo aver verificato l'impatto sui Paesi che hanno aderito al documento sui migranti

Il governo decide di non decidere e rinvia sine die il Global Compact e la conta all'interno della maggioranza. Come da previsioni la Camera ha dato il via libera alla mozione di Lega e M5S, che impegna il governo a decidere sulla firma o meno dell'accordo proposto dall'Onu, dopo aver riferito all'assemblea e dopo un approfondito dibattito parlamentare. Non è tutto. L'esecutivo prima di firmare o meno il documento, che stabilisce alcune linee guida nella gestione dell’immigrazione in tutto il mondo, intende valutare i primi mesi di applicazione per gli altri paesi già firmatari. Bocciati i documenti proposti da Fratelli d'Italia (contrari alla firma), Pd e Leu (favorevoli). Al di là del merito dell'intesa, che non è vincolante, il Global compact for migration rischia di essere un terremoto nell'esecutivo gialloverde.

Salvini non ha dubbi: "La posizione mia e della Lega è assolutamente contraria, perché sono scelte che spettano ai singoli Stati". Il governo italiano, secondo il titolare dell'Interno "ha fatto una scelta precisa: a Marrakesh non c'era e non ha firmato quel testo. Mi auguro che l'intera coalizione resti compatta su questo tema". Più cauto il premier Giuseppe Conte (che in precedenza aveva espresso parere favorevole): "L'importante è entrare nel merito. Il Global compact non è lo strumento per valutare se l'Italia è nel consesso dei grandi". Fondamentale, ribadisce, è non parteciparvi "emotivamente" altrimenti "si rischia la crisi come in Belgio".

Il vero problema resta quindi nel Movimento 5 Stelle, sul tema diviso profondamente, con l'ala più vicina a Roberto Fico, indiscutibilmente a favore dell'accordo, mentre l'altra più propensa a condividere la posizione della Lega. "Per forza dobbiamo sederci al tavolo con tutti gli altri Paesi del mondo per affrontare questa problematica" dei migranti, ricorda il presidente della Camera. "Ed è chiaro che a quel tavolo ci devi stare e firmare un patto che affronti il fenomeno migratorio con un approccio globale, che poi è la posizione dell'Italia. Ogni Stato deve fare la sua parte" pungola la terza carica dello Stato.

Critiche le opposizioni con in prima linea Giorgia Meloni, firmataria della mozione per il 'no' alla firma: "Fratelli d'Italia si batterà fino alla fine perché l'Italia dica no al Global Compact e continuiamo a non capire la posizione della maggioranza e in modo particolare della Lega che finora ha sempre detto di voler difendere i nostri confini". "Anche sul Global Compact il governo è allo sbando – twitta Maurizia Martina – maggioranza chiede di rinviare il voto. Giocano la loro propaganda sulla pelle del Paese ancora una volta". "L'Italia non può permettersi questa totale assenza di credibilità" tuona Francesco Lollobrigida (Fdi).

Intanto a New York l'Assemblea generale delle Nazioni unite ha approvato a larga maggioranza il Patto globale sulle migrazioni con 152 voti favorevoli e 5 contrari tra cui Usa e Ungheria. Gli astenuti sono stati 12, tra cui l'Italia.

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