Il Senato approva il decreto Fisco: 147 sì, 106 no e 6 astenuti. Ipotesi di far entrare il testo in manovra

Via libera all'emendamento che favorisce la creazione di una rete unica tra Tim e Open Fiber

Dopo il bonus bebè e la detassazione alle sigarette elettroniche, arrivano multe più onerose per chi gira in auto senza l'assicurazione, ritocchi alle norme sulle banche di credito cooperativo, uno scudo 'anti-spread' per le assicurazioni. Sono queste alcune delle novità inserite nel decreto fiscale, collegato alla legge di Bilancio, approvato dal Senato con 147 sì, 104 no e 6 astenuti. Il provvedimento, criticato dai senatori di Pd, Fi e LeU all'opposizione, passa ora alla Camera. Contrari anche Fratelli d'Italia, che però hanno collaborato con la maggioranza su alcune norme discusse in commissione Finanze.

Dl Fisco: i punti del decreto

Nell'Aula di Palazzo Madama è stata data luce verde al raddoppio delle sanzioni per chi circola in auto senza aver pagato l'assicurazione. Inoltre, in caso di violazione reiterata per due volte in due anni, ci sarà la sospensione della patente da uno a due mesi e, anche in caso di pagamento della sanzione in misura ridotta, il fermo dell'auto per 45 giorni.

Per quanto riguarda le banche, le popolari avranno tempo fino al 31 dicembre 2019 per trasformarsi in Spa: all'appello mancano ancora Bari e Sondrio. Per le Bcc, scatta una deroga per le Raiffeisen, che potranno optare per i sistemi di tutela sul modello tedesco, senza fondersi nelle holding. Viene poi rafforzata anche la vigilanza sui nuovi gruppi. E' stato poi approvato il cosiddetto 'scudo anti-spread' per le compagnie assicurative: i soggetti che non adottano i princìpi contabili internazionali, per l'esercizio 2018, potranno valutare i titoli in base al loro valore di iscrizione così come risultante dall'ultimo bilancio, anziché al valore desumibile dall'andamento del mercato.

Il provvedimento, diventato 'omnibus' con l'inserimento di misure su Tim-Open Fiber, sulle E-Cig e sulla natalità, ha il suo cuore sul versante fiscale. Si vara quindi una rottamazione 'ter', con la possibilità di pagare il dovuto in cinque anni, con 4 rate l'anno. Confermata la cancellazione delle 'mini' cartelle, sotto i mille euro, per il periodo 2000-2010. La rottamazione, però, non coinvolgerà tasse comunali come Imu e Tasi: la Ragioneria dello Stato non ha dato parere favorevole.

Era stata annunciata, per poi essere cancellata a seguito di un accordo M5S-Lega, la possibilità di integrare dichiarazioni dei redditi con somme 'dimenticate', fino a 30mila euro, pagando un'aliquota agevolata del 20%.
Al posto di questo condono è arrivata una sanatoria sugli errori formali, da correggere pagando un forfait di 200 euro per anno d'imposta. Altro annuncio non realizzato, invece, riguarda il 'saldo e stralcio' per le cartelle per i contribuenti in difficoltà.

A Palazzo Madama circola voce che il Dl Fisco potrebbe confluire con un maxi-emendamento all'interno della manovra, in modo che il pacchetto fiscale possa essere ulteriormente modificato. La mossa viene indicata come possibile da fonti parlamentari leghiste e pentastellate. Ma all'interno delle stesse forze politiche di maggioranza non tutti sembrano d'accordo.
Un maxi-emendamento fiscale sarebbe necessario per evitare che il decreto, licenziato dal Senato, venga cambiato alla Camera e debba poi tornare nuovamente a Palazzo Madama per una terza lettura. Inserendo le norme direttamente in legge di Bilancio (al momento all'esame della commissione Bilancio di Montecitorio), verrebbe garantito un unico passaggio dalla Camera al Senato. Dal decreto fisco si potrebbero così togliere alcune norme e inserirne di nuove.

L'ipotesi è però smentita dal vicepremier leghista Matteo Salvini: "Non mi risulta", ha detto ai cronisti. Il presidente della Commissione Bilancio alla Camera, Claudio Borghi, anche lui del Carroccio, ha aggiunto di non sapere "neanche come si farebbe tecnicamente", e che "al momento non è arrivato nulla". E un altro leghista, Massimo Garavaglia, sottosegretario al Mef, ha spiegato che "tecnicamente si può fare tutto: mi sembra un po' una forzatura, ma facciano come vogliano".