Il trentenne candidato alla segreteria dem per sfidare i 'big', al centro delle polemiche per aver paragonato il partito al virologo, ribadisce: "Se insulti le persone, prendi il 18%

Dario Corallo, classe '87, candidato alla segreteria Pd per sfidare in blocco i 'big' Dem e, possibilmente, mandarli a casa. Titolo di studio: laurea in filosofia. Passato politico: dall'età di 3 anni frequentatore delle feste dell'Unità, poi un anno di Ds e dieci anni nel Pd. Il suo discorso, pronunciato di fronte all'assemblea nazionale, è al centro delle polemiche per le parole sul virologo Pro-Vax Roberto Burioni. Corallo rimprovera il partito di essersi appiattito sull'atteggiamento di "un Burioni qualsiasi che si diverte a bulleggiare il 99% delle persone meno preparate che esprimono semplicemente un dubbio".

Il suo è un attacco diretto a Burioni o al partito? Le mie parole sono state volutamente fraintese. E' più facile attaccarmi su quello e non sul fatto che c'è una generazione in ginocchio. Nessuno ha detto nulla per le mie dichiarazioni su Lenin, la fine del capitalismo o i ragazzi in mezzo a una strada.

Chiederebbe scusa al professore? E' una cosa che non farò mai. Rivendico le mie parole: .

Lei è pro Vax? Assolutamente sì, sono favorevolissimo ai vaccini.

Cosa pensa del professor Burioni? E' un medico che ha voluto fare la sua fortuna rispondendo con arroganza sui social network a chi ha meno strumenti di lui… Lo faccia pure, io personalmente preferirò sempre Alberto Angela che con pacatezza e senza arroganza spiega il perché delle cose.

Lei attacca in blocco la classe dirigente del Pd come se fosse tutta uguale. Eppure Maurizio Martina ha cominciato un percorso in discontinuità. Fa parte del gruppo dirigente, è stato messo lì da Matteo Renzi. Il punto non è personale ma politico. La discontinuità è stata data dal silenzio dei vertici basato su un assunto: la coperta è ancora più corta, come si sistemano tutti?

Non si sente un nuovo 'rottamatore'? Non sono contrario agli 'anziani'. Anzi, ritengo che la nuova classe dirigente vada ricercata nella base, ci sono vecchi militanti molto in gamba. E non chiedo che gli attuali dirigenti se ne vadano: dovrebbero avere loro il buon gusto di tornare a fare i militanti.

Una classifica di gradimento dei suoi sfidanti: Zingaretti, Minniti, Richetti, Damiano, Boccia e forse Martina. Martina non si è ancora candidato. Per me sono tutti dalla stessa parte. Un esempio è la reazione alle mie parole su Burioni, in blocco mi hanno chiesto di rettificare, facendo finta di non capire l'essenza del mio discorso. Sono tutti la stessa roba, mi vergogno a dirlo…

A volte il suo linguaggio ha tratti grillini: 'sono tutti uguali', 'il popolo è sovrano', le espressioni forti usate nella critica al partito… Io sono esattamente il contrario del Cinquestelle. Io sono per mettere delle regole dento il partito. Se uso alcune espressioni è perché non ne ho trovate di migliori, forse è povertà di linguaggio…

Cosa ne pensa del M5S? All'inizio è stato sottovalutato dal gruppo dirigente, Fassino ne è un esempio. Oggi il Movimento 5Stelle dimostra tutta la sua fragilità, l'essere costituito da pezzi compositi di società, tant'è che è stato divorato dalla Lega. Molti Cinquestelle sono analfabeti politici: anziché rappresentare i cittadini, li hanno rispecchiati.

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