Il ministro firma un decreto che impedirà l'uscita in contemporanea di film in sala e sulle piattaforme di streaming online, come successo ad esempio con "Sulla mia pelle"

Non accadrà più un caso come quello di Sulla mia pelle e non ci sarà più un estate senza grandi titoli cinematografici. Questa la promessa di Alberto Bonisoli, nel videomessaggio inviato alla presentazione della ricerca Agis/Iulm Spazi culturali ed eventi di spettacolo: un importante impatto sull'economia del territorio a cui il ministro non ha potuto partecipare. "Purtroppo non riesco ad essere lì come avrei voluto però ci tenevo a darvi un segnale di attenzione di quanto sia importante sul ruolo e sul valore che viene trasmesso sul territorio da una sala che organizza uno spettacolo cinematografico", ha dichiarato nel video.

E proprio in nome delle sale, Bonisoli annuncia la firma di un decreto che impedirà ai film che escono al cinema di venire distribuiti contemporaneamente anche sulle piattaforme streaming o pay-tv. "Il decreto regola le finestre in base alle quali i film dovranno essere prima distribuiti nelle sale e dopo di questo potranno essere distribuiti su tutte le piattaforme che si vuole. Penso sia importante assicurare che chi gestisce una sala cinematografica sia tranquillo nel poter programmare dei film senza che questi siano disponibili in contemporanea su altre piattaforme e poter sfruttare a pieno l'investimento che serve", ha detto il ministro nel videomessaggio.

La dichiarazione ha riacceso il dibattito su piattaforme come Netfix e PrimeVideo, che ormai da mesi cattura l'interesse dei protagonisti del cinema e della cultura internazionali. Il festival di Cannes, per esempio, ha deciso di non permettere a film prodotti dai grandi nomi dello streaming online di partecipare al Concorso, mentre la Mostra del cinema di Venezia ha aperto le porte a film prodotti da Netflix ritenendoli di pari valore artistico alle produzioni pensate per il grande schermo. Tra questi c'è stato anche Sulla mia pelle, biopic sull'ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, che – dopo l'anteprima al Lido – è uscito contemporaneamente nelle sale italiane e su Netflix. Un caso che ora non si ripeterà più, secondo quanto dichiarato da Bonisoli.

Le parole del ministro sono poi state precisate dal sottosegretario al Mibac, con delega al cinema, Lucia Borgonzoni: "Il decreto in firma dal Ministro per i Beni e le Attività culturali stabilisce i parametri che l'opera audiovisiva deve possedere se vuole essere ammessa ai benefici che la legge riserva alle opere cinematografiche. Partendo da una prassi di mercato che prevede una 'finestra' di 105 giorni per tutti i tipi di film, le regole proposte mirano a venire incontro alle esigenze dei film italiani che non riescono a rimanere in sala per un tempo sufficiente o che non incontrano un riscontro di pubblico soddisfacente: con le attuali prassi di mercato, anche questi film devono sottostare alla finestra di 105 giorni e quindi sono penalizzati per non poter essere sfruttati e visti su altre piattaforme, se non dopo i fatidici 105 giorni e rispettando una rigida sequenza (dal 106° giorno pay-per view – dal 181° giorno pay-tv e così via)". "Con le nuove regole, – ha continuato – applicate al periodo 1° gennaio 2013/30 settembre 2018, oltre 750 film italiani su circa 1000 avrebbero avuto la possibilità di essere viste su altre piattaforme molto prima dei 105 giorni previsti nelle prassi di mercato, con evidenti benefici sui ricavi complessivi. Si tratta, quindi, non di regole che vanno a restringere le possibilità di sfruttamento e visione dei film italiani, ma di regole che facilitano la vita dei film e le possibilità, per gli spettatori, di fruirne legalmente, senza snaturarne e anzi esaltandone la vocazione alla sala cinematografica".

Il decreto però interverrà anche su un'altra questione: l'assenza di blockbuster in uscita nelle sale italiane durante i mesi estivi. "Con i produttori e i distributori stiamo lavorando per far sì che la prossima estate sia la vera estate del cinema italiano. Il che vuol dire che per la prima volta titoli importanti cominceranno a essere offerti nelle sale a partire dal mese di agosto", ha dichiarato Bonisoli nel videomessaggio spiegando che anche questa iniziativa è pensata per aiutare gli esercenti cinematografici. "In questo modo – ha detto – si garantisce una programmazione su più mesi senza avere questo grosso buco dal punto di vista gestionale dal momento che d'estate ci sono sempre pochi titoli da poter offrire al pubblico".

Il ministro non ha spiegato come intende intervenire per aiutare l'uscita di film importanti anche durante i mesi estivi, ma il sottosegretario Borgonzoni ha spiegato che "gli aiuti per aiutare le sale, oltre che economici, passano dagli accordi che presto saranno presentati, per la programmazione multipla nelle monosale e non solo, e dalla stagione estiva che stiamo organizzando per fermare il fenomeno tutto italiano della stagionalità, che impatta sulle sale stesse, ma anche sui film, che in una stagione più corta trovano maggiori difficoltà ad uscire o rischiamo di essere smontati, quando ancora 'rendono'".

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