Roma, 8 nov. (LaPresse) – I primi dati di attuazione confermano il forte ritardo accumulato nell'avvio della programmazione per il ciclo 2014-2020.
La Svimez è preoccupata non solo perché questi primi dati segnalano il ritardato avvio delle nuovo ciclo di programmazione della coesione europea, ma soprattutto perché una politica di coesione nazionale, essenzialmente finanziata con l'FSC, è rimasta al palo. E' quanto emerge dal Rapporto Svimez 2018 presentato oggi alla Camera.
Ciò, si spiega, provoca una duplice sostitutività dei Fondi strutturali europei, da un lato per l'insufficiente spesa in conto capitale ordinaria e dall'altro per un mancato utilizzo delle leve nazionali della politica di coesione. In particolare, dai dati della Ragioneria sull'andamento del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il 2014-2020, si vede che, su un totale di risorse programmate che ammonta complessivamente a 32 miliardi, gli impegni non arrivano a 1,7 miliardi mentre i pagamenti ammontano a circa 320 milioni. Si tratta di un livello di attuazione fermo, tre anni dopo l'avvio previsto della programmazione, all'1*%* delle risorse programmate. Particolarmente deludente l'attuazione finanziaria del FSC 2014-2020 all'interno dei Patti per lo sviluppo, ferma anch'essa all'1,1%.
Per la SVIMEZ si tratta di un sostanziale fallimento.