"Questo Paese deve cominciare a pensare al suo futuro e non guardare al passato. L'importante è che nel futuro il Paese cresca e questo è nell'interesse di tutti gli italiani a partire dall'industria. Ed è anche nell'interesse del governo". Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell'assemblea di Confitarma, a chi gli chiede sulle parole del ministro allo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che ha dato martedì la colpa al Pd per la stagnazione del terzo trimestre. "Siamo critici su molti provvedimenti, a partire dal reddito di cittadinanza, che non contestiamo nel merito ma nel processo: non deve diventare un elemento di assistenza e sussidio, ma deve diventare il ponte verso il lavoro", prosegue Boccia, che chiede di dare priorità all'occupazione e alla stabilità del lavoro. A chi gli chiede se l'industria è preoccupata, il numero uno di viale dell'Astronomia risponde: "Preoccupati no, ma è evidente che se l'Italia non cresce perde la sua sfida e in rapporto alla sostenibilità delle manovra e in rapporto all'Europa, è nell'interesse di questo Paese crescere". Ancora sul reddito di cittadinanza, Boccia spiega che "sono idee potenzialmente interessanti, l'importante è dare a tutti pedagogicamente un'idea di lavoro. Non è possibile dare a tutti un reddito di cittadinanza con un oltre 30 per cento di disoccupazione giovanile, in cui un giovane perde il reddito di cittadinanza se rinuncia a tre proposte quando è già un miracolo se gliene arriva una".