Salvini e Di Maio danno la colpa del calo del Prodotto interno lordo ai governi Renzi-Gentiloni. Ma il Pd non ci sta
Uno dal Qatar, l'altro da Roma. Tutti e due su Facebook. Matteo Salvini e Luigi Di Maio scaricano le colpe del calo del Pil sui governi Renzi-Gentiloni con una sincronia quasi perfetta. Ma il Pd non ci sta. A prendere la parola, interpellata da LaPresse, è Teresa Bellanova, viceministro allo Sviluppo economico dei due precedenti esecutivi. La 'pasionaria' Dem non intende "più perdere tempo a commentare la produzione industriale delle sciocchezze di Di Maio e il suo perenne e indecente scaricabarile".
Secondo la senatrice la perdita di 40mila posti di lavoro – "e siamo solo all'inizio" – esito del Decreto Dignità voluto dall'attuale ministro dello Sviluppo economico è "il migliore commento alla sua arroganza e alla sua insipienza che finora ci hanno regalato solo licenziamenti e il peggior condono edilizio di questo Paese". Nel mirino c'è anche il decreto Genova che contiene il condono edilizio su Ischia.
La ex sindacalista pugliese punta il dito poi contro il fatto che "per la prima volta nel nostro Paese i lavoratori e le lavoratrici vengono licenziate non dalle imprese ma per decisione del Governo". "E' così – si domanda – che Salvini e Di Maio pensano di fare crescere l'Italia? Di Maio può dire quello che vuole e arringare come meglio crede sui social. Di fatto, nelle bozze di Manovra fin qui circolate io non vedo nessun impianto teso a favorire la crescita e il lavoro vero, non vedo una strategia per il Mezzogiorno, non vedo investimenti. E non capisco né cosa né come sarà il reddito di cittadinanza, dal momento che lo scriveranno successivamente con un Decreto ad hoc".
Al contrario di quanto affermino i due leader M5S e Lega, Bellanova sottolinea come oggi l'Istat dica che il Paese si ferma, "per la prima volta dopo anni e dopo un lavoro delicatissimo che noi avevamo avviato, che stava dando risultati importanti e che bisognava proseguire e mettere in sicurezza". Ecco quindi l'accus nei confronti di chi sta ora nella stanza dei bottoni: "C'è chi preferisce scaricare le responsabilità sugli altri, è lo sport preferito del governo gialloverde ed è stato lo sport preferito del Movimento 5Stelle in questi anni e in campagna elettorale".
La parlamentare vicina all'area renziana si dice poi preoccupata da quello che questi numeri significano per cittadini, imprese, lavoratori, giovani. "Mi preoccupo – spiega Bellanova – per quelle aziende che in questi anni grazie alle nostre politiche industriali e ad Industria 4.0 hanno innovato e internazionalizzato e che adesso non hanno né interlocutori né politiche. Mi preoccupo per la dorsale, fondamentale nel nostro paese, delle piccole e medie imprese che non trova risposte in questa Manovra né in nessuna dichiarazione del Governo. Mi preoccupo perché questo Ministro non sa né cos'è il lavoro né cos'è un'impresa, eppure si arroga il diritto di discettare di lavoro e crescita".
Mette la parola 'fine' sulla vicenda Matteo Orfini. Secondo il presidente dell'assemblea Pd, Salvini e Di Maio "sono facce della stessa medaglia" e il tempismo delle loro dichiarazioni serve soltanto "a coprire lo scandalo del condono su Ischia". A parlare sono i fatti: "con i Governi precedenti il Pil è cresciuto, da quando si è insediato l'esecutivo gialloverde e si sono messe in campo misure che hanno paralizzato l'Italia e favorito i licenziamenti, il Pil ha smesso di crescere, quindi la responsabilità è esclusivamente di chi governa".
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