Il cda non si riunisce da quasi un mese e continuano le tensioni sulle nomine

Prosegue il braccio di ferro tra M5S e Lega sulla Rai e cresce il pressing su Marcello Foa per la convocazione del Cda che non si riunisce quasi da un mese e sembra possa slittare anche la prossima settimana. Ma il presidente dell'azienda del servizio pubblico non risponde, per ora, né alla consigliera Rita Borioni (in quota Pd) né a Riccardo Laganà, il consigliere scelto dai dipendenti di viale Mazzini. Entrambi hanno sollecitato Foa con una lettera ciascuno, rimaste senza risposta. Il silenzio di Foa potrebbe essere segno della prova di forza del presidente – e di conseguenza della Lega – ingaggiata sulle nomine Rai, sulle quali manca ancora l'intesa.

In primis sulla conduzione del Tg1 che, non è un mistero, il socio di minoranza del Governo vorrebbe andasse a Gennaro Sangiuliano, ex vice di Libero. Sembra infatti ormai tramontata l'ipotesi, sostenuta dal M5S, dell'ex corrispondente da Bruxelles Giuseppina Paterniti. Al Tg3 potrebbe esserci la conferma di Luca Mazzà – le cui quotazioni erano scese nel finesettimana scorso – e al Tg2 resiste il nome di Giuseppe Carboni che però la Lega vorrebbe alla direzione delle radio. Al vertice di Raiuno resta in pista, ma in bilico, Marcello Ciannamea. Per Raidue si fa il nome della vicedirettrice di Raiuno e direttrice di RaiTeche Maria Pia Ammirati, mentre a Raitre potrebbe essere confermato Stefano Coletta. A Rainews24 spunta la corrispondente da Parigi Iman Sabbah, il cui nome si affianca a quello di Federica Sciarelli (voluta dai Cinquestelle) che però sembra aver rifiutato.

La tensione sale e si sposta su altri terreni. Non sembra essere stata digerita dalla Lega la scelta dell'Ad Fabrizio Salini di rinnovare la seconda stagione di Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio. Lo scontro è esploso in commissione di Vigilanza dove il Carroccio ha chiesto di audire Fazio e il direttore di Rai1 Angelo Teodoli per la contestata scelta di ospitare in prima serata il sindaco (sospeso) di Riace Mimmo Lucano. A difesa del conduttore e del direttore Rai si è schierato il Pd. I commissari Dem hanno replicato che a Teodoli si potrà chiedere tutto, compresi gli ascolti della nuova Prova del cuoco, condotta da Elisa Isoardi. La compagna di Matteo Salvini ha sostituito Antonella Clerici a guida della trasmissione che non avrebbe per ora raggiunto buoni risultati, con ripercussioni – secondo la tesi Dem – sul Tg1 dell'ora di pranzo.

E non finisce qui. Il Pd continua la battaglia sull'elezione di Marcello Foa con il capogruppo Graziano Delrio che chiama in causa direttamente il presidente della Camera Roberto Fico. Il casus belli è l'accesso negato agli atti dell'elezione del presidente che, secondo il Pd, non sarebbe valida in quanto alcune schede sarebbero state rese riconoscibili. "E' incomprensibile – sottolinea Delrio – che il presidente Fico non difenda questa richiesta visto che al valore della trasparenza richiama costantemente". Un modo per mettere il dito nelle contraddizioni – vere o presunte – dei Cinquestelle. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: