Il settimanale inglese dedica alla politica economica del governo italiano un lungo articolo definendo la legge di bilancio "deludente e preoccupante"
Scetticismo e delusione sono alcune delle parole che le principali testate finanziarie internazionali dedicano alla manovra italiana all'indomani della diffusione della nota di aggiornamento al Def che costituisce l'ossatura della legge di bilancio e che certifica nero su bianco, tra le altre cose, quella previsione del 2,4% di deficit per il prossimo anno.
L'Economist 'regala' alla politica economica del governo M5s-Lega un lungo articolo dal titolo "Perché la legge di bilancio dell'Italia è più preoccupante", sottotitolo: "La coalizione populista non promuoverà riforme prudenti e annullerà quelle vecchie". Occhiello: "Più vicino al baratro". Nel testo, la manovra viene etichettata come "deludente è preoccupante" perché "il governo non fa alcuno sforzo per correggere il basso tasso di produttività, senza la quale sia il tenore di vita del paese che la sua capacità di ripagare il debito non possono migliorare in modo sostenibile". Con i passati governi, sottolinea l'Economist, la mancanza di riforme ha frenato l'Italia. "Ma questo giro si spinge oltre, proponendo di disdire la riforma delle pensioni, raro esempio di riforma approvata con successo". Il giudizio è inesorabile: "La coalizione è arrivata promettendo un nuovo modo di governare. Ha vanificato la sua chanche".
"L'Italia costruisce il suo programma di bilancio su previsioni ambiziose", scrive il Financial Times, ironizzando che "i dati sulla crescita che sostengono le proposte di spesa sono più elevati del consenso". "I piani dei populisti per un deficit più elevato turbano gli investitori tanto quanto i partner europei dell'Italia", nota il Wall Street Journal, secondo cui il governo "si avvicina alla resa dei conti con l'Ue sul bilancio" e intanto "le scosse del mercato finanziario stanno danneggiando il sistema bancario del paese e minacciando la crescita economica che Roma vuole stimolare".
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