Manovra, governo al lavoro su flat tax, reddito cittadinanza e pensioni

Il provvedimento prende forma portandosi dietro una serie di interrogativi sulle coperture necessarie per almeno 24-25 miliardi di euro. Ecco i principali punti

I punti chiave del contratto di governo, dalla flat tax al reddito di cittadinanza, passando per la riforma della pensioni e il disinnesco degli aumenti di Iva e accise. Il lavoro sulla manovra di fine anno è iniziato a pieno ritmo e il provvedimento prende forma tra palazzo Chigi e gli uffici dei ministeri, portandosi dietro una serie di preoccupanti interrogativi sulle coperture necessarie per almeno 24-25 miliardi di euro. Ecco i principali punti della manovra.

Aumenti Iva – La sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, che scatterebbero dal primo gennaio 2019, vale da sola 12,4 miliardi di euro. Se non dovessero essere trovati, l'aliquota intermedia dell'Iva passerà dal 10 al 12%, e al 13% dal 2020, mentre l'aliquota ordinaria passerà nel 2019 dal 22 al 24,2% e al 24,9% nel 2020, e contemporaneamente ci sarà anche l'aumento delle accise sui carburanti per 300 milioni.

Spese indifferibili – Valgono circa 3,5 miliardi di euro, e bisogna ancora aggiungere i costi della minore crescita del Pil.

Reddito di cittadinanza – Il reddito minimo per chi è rimasto senza occupazione ed è in cerca di un nuovo lavoro è il cavallo di battaglia del M5s. Dovrebbe essere accompagnato dalla riforma dei centri per l'impiego. L'avvio della misura – non ci sono le risorse per attuarla completamente – potrebbe consistere nella pensione di cittadinanza, con l'aumento degli assegni minimi a 780 euro.

Flat tax – Si parte dalle partite Iva, allargando l'attuale platea con aliquota unica del 15%. Un 'tesoretto' per finanziare la 'tassa piatta' – che era nel programma elettorale del centrodestra, essere rappresentato dal bonus degli 80 euro in busta paga che vale all'anno circa dieci miliardi di euro. Il governo sta valutando di trasformarli in riduzione fiscale, producendo lo stesso effetto in busta paga ma di fatto spostando la voce di spesa nel capitoletto 'flat tax'. Altre risorse potrebbero arrivare dalla pace fiscale, la volontary disclosure e la web tax.

Pensioni – Il taglio delle pensioni d'oro dovrebbe arrivare a giorni, la riforma della legge Fornero con la cosiddetta Quota 100 invece dovrebbe finire in legge di Bilancio. "Quota 100 per tutti", ha assicurato il vicepremier Matteo Salvini.

Spending review – Bonus, deduzioni e detrazioni sono nel mirino degli uffici, alla ricerca di qualche voce da tagliare per recuperare risorse preziose. Secondo l'ultimo rapporto dell'Osservatorio del Mef sono ben 466 le tax expenditures introdotte nel corso degli anni dai differenti governi, tutte insieme valgono 54,2 milioni di euro. Molte sono intoccabili – lavoro, sanità, famiglia – ma altre potrebbero essere cancellate, riviste o accorpate. A tutti i ministeri è stato poi chiesto di preparare una lista dei possibili risparmi.