Si riaccende la polemica sulla Tav. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini avverte Conte e il Movimento 5 stelle, che tramite le parole del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli aveva intimato uno stop ai lavori. "Sulla Tav occorre andare avanti, non tornare indietro", ha dichiarato il vicepremier. "Si deve fare un'analisi costi-benefici: l'opera serve o no, costa di più bloccarla o proseguira? Sarà questo il ragionamento per ogni opera". E sui No Tav ha assicurato: "La polizia continuerà ad arrestare chi lancia sassi contro i lavoratori".
Sulla Torino-Lione, trapela da fonti di Palazzo Chigi, non c'è però ancora una decisione definitiva, né valutazioni già effettuate. Il dossier non è ancora arrivato sul tavolo del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, perché ancora al vaglio, in fase istruttoria, di Toninelli. Il responsabile del Mit è impegnato in una valutazione costi-benefici che poi sarà sottoposta e condivisa con il premier e con l'intero governo. La soluzione, si apprende ancora da Chigi, rispetterà comunque gli accordi sottoscritti nel 'contratto' tra Lega e Movimento 5 Stelle.
Ma già il 24 luglio Toninelli, in un lungo post su Facebook, aveva esposto la posizione del M5s sull'alta velocità tra Torino e Lione: "Rifarsi al Contratto di governo significa voler ridiscutere integralmente l’infrastruttura in applicazione dell’accordo con la Francia. Senza preclusioni ideologiche, ma senza subire il ricatto che ci piove in testa e che scaturisce dalle scandalose scelte precedenti. E’ questo il principio in base al quale stiamo lavorando". E aveva intimato: "Ecco perché adesso nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell’avanzamento dell’opera. Lo considereremmo come un atto ostile".
Lo stesso Luigi Di Maio aveva frenato su Tav e Tap: "Sono opere calate dall'alto e questo è l'atteggiamento di uno Stato che non dialoga con il territorio. Noi non siamo quelli che impongono, noi parleremo con le comunità".