Rai, trovato accordo su nomine: Foa sarà presidente, Salini ad

L'annuncio di Di Maio: "Inizia una rivoluzione culturale, via parassiti e raccomandati"

"Parte la rivoluzione culturale", esulta il vicepremier Luigi Di Maio uscendo da Palazzo Chigi al termine della riunione del consiglio dei ministri che ha sciolto il nodo delle nomine Rai, indicando – la competenza è del ministro dell'economia – Marcello Foa e Fabrizio Salini come presidente e amministratore delegato.

Due nomi che arrivano al termine di ore e ore di trattative, andate avanti fino a tardi giovedì e poi ancora venerdì mattina, in un puzzle di veti incrociati e rivendicazioni. Sulla scacchiera anche i vertici di Fs dopo l'azzeramento del Cda voluto dal ministro dei Trasporti Toninelli, passando per l'Istat dove il mandato di Alleva è già scaduto. E la partita dei vertici di viale Mazzini, in cui il M5s che è riuscito a spuntarla per il nome di Salini e la Lega ha ottenuto l'indicazione di Foa, dopo che Giovanna Bianchi Clerici era stata 'bloccata' dal no di FI, si intreccia con quella dei direttori di testata. Formalmente sono indicati dall'Ad, ma il Carroccio vorrebbe Gennaro Sangiuliano alla guida del Tg1, soluzione che accontenterebbe anche i forzisti, il M5s sogna invece Peter Gomez. Per il Tg2 circola il nome di Alberto Matano.

Intanto, Foa e Salini "sono i due nomi che su proposta del ministro Tria il presidente e il Consiglio dei ministri hanno ritenuto all'altezza di questa grande sfida che è quella di avviare una rivoluzione culturale e di liberarci dei raccomandati e dei parassiti che ci sono nella Rai", ha detto Di Maio. Con loro, ha twittato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, "garantiamo il rilancio della principale industria culturale del paese".