La festa dell'Unità si terrà in Emilia dal 24 agosto al 10 settembre. È già polemica sull'invito al vicepremier pentastellato
È già polemica sull'invito al vicepremier Luigi Di Maio alla festa nazionale dell'Unità che si terrà a Ravenna dal 24 agosto al 10 settembre. La notizia, confermata da fonti Cinquestelle, agita i Dem, soprattutto quelli di fede renziana. La domanda che rimbalza tra i fedelissimi dell'ex segretario è: perché proprio Di Maio, a questo punto, e non Salvini? Se è vero che l'idea di chiedere a un esponente del governo di partecipare al confronto rientra nella prassi seguita anche nelle precedenti edizioni, perché non invitare anche l'esponente della Lega? In realtà, è probabile che tra gli ospiti in quota Carroccio ci sia il sottosegretario a Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti.
I malumori però agitano la pancia Dem. Il non-detto è presto spiegato: c'è il timore che una fronda interna al partito voglia fare quello che non è riuscito dopo il 4 marzo, vale a dire un avvicinamento ai Cinquestelle che presto o tardi potrebbe tornare utile, se la maggioranza gialloverde si incrinasse definitivamente.
Il raduno Dem dovrebbe vedere il gran ritorno di esponenti di spicco di Liberi e Uguali. Si è fatto il nome dell'ex Pd Pier Luigi Bersani insieme a quello di Pietro Grasso, ma il programma non è ancora definito e in molti caldeggiano Laura Boldrini. Tra gli invitati è possibile ci sia anche qualche rappresentante di Forza Italia. È prevista poi la presenza dei sindacati, da Susanna Camusso (Cgil) ad Anna Maria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil).
Qualcuno l'ha già ribattezzata, la festa dell'Unità 'derenzizzata'. Fonti del Nazareno, però, smentiscono: Matteo Renzi non solo è stato invitato, ma ha anche fatto sapere che ci andrà. Per ora la data ipotizzata è quella del l'1 settembre. Oltre a lui ci saranno altri esponenti del mondo renziano, come Maria Elena Boschi ed Ettore Rosato che dovrebbe confrontarsi con Carlo Cottarelli. Il senatore di Firenze ha già fatto sapere ai suoi di essere "indisponibile" al confronto con Di Maio, visti i ripetuti dinieghi del capo politico del M5S prima delle elezioni politiche. Se il ministro del Lavoro accettasse di andare a Ravenna, infatti, si ritroverebbe inevitabilmente a dover affrontare un faccia a faccia con un esponente Dem. Condizione che rende meno probabile il 'sì' di Di Maio.
Tra i 'big' atteso Paolo Gentiloni. L'ex premier dovrebbe partecipare a un'intervista a tu per tu nella 'piazza' della festa. E, altra presenza che scalderà gli animi in vista del congresso, quella del governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Al segretario Maurizio Martina è probabile siano invece affidate le conclusioni nel giorno di chiusura.
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