Calano gli sbarchi di migranti nel 2018. E la Spagna supera l'Italia per numero di arrivi, mentre resta alle nostre acque il triste primato delle vittime. Sono i dati dell'Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) agenzia dell'Onu che da tempo si occupa del problema e non si limita a contare arrivi e vittime perché è presente sul campo negli hotspot africani dove, con qualche successo, da tempo si cerca di scremare il flusso, di intervenire "a monte". I dati, per quanto concerne l'Italia coincidono perfettamente con quelli del "Cruscotto" giornaliero del Ministero degli Interni.
Ecco i numeri. Dall1 genaio al 15 luglio 2018 sono sbarcate in Europa sulle coste del Mediterraneo 50.872 persone. L'anno prima, limitatamente allo stesso periodo, ne erano arrivate 109.746, nel 2016 (sempre gennaio-luglio) gli sbarchi erano stati 241.859. In Italia (il periodo di riferimento è sempre lo stesso) ne sono sbarcati 17.838 e la Spagna, proprio nell'ultima settimana ci ha superato con 18.016 arrivi. La Grecia è a quota 14.678. I dati, paragonati all'anno scorso, fanno segnare la forte riduzione totale di cui sopra e una netta inversione di tendenza. Nel 2017, gli sbarchi in Italia erano stati 91.237, 9.723 in Grecia e 6.513 in Spagna (il dato si riferisce al 30 giugno). E' chiaro che in Italia (tra l'altro a partire dalla seconda metà del 2017 gli sbarchi sono diminuiti di oltre l'80%, in Grecia sono aumentati del 30/35 per cento e in Spagna sono più o meno triplicati. E' evidente che il cambiamento coincide con l'accordo di Minniti con la Libia ed è altrettanto solare che il governo Salvini ha "narrato" il problema migrazione come se fosse tutt'ora enorme mentre, da quasi un anno, era largamente sotto controllo.
Interessante il drammatico dato dei morti. Nel 2017, davanti alle coste italiane erano annegate 2.221 persone (il 2,43 per cento di quelle sbarcate sane e salve), quest'anno, il numero è sceso a 1.404, ma la percentuale è salita al 7,87%. Nelle acque spagnole, l'anno scorso perirono 123 persone (1,88%); quest'anno ne sono morte 294 (1,63%). In Grecia, i morti furono 45 (0,3%), nel 2018 sono saliti a 273 (2,8%). Come dire che il Mediterraneo italiano è il più pericoloso e si potrebbe spiegare che il dato è aumentato di quattro volte anche in seguito all'allargamento dell'area SAR libica e la conseguente "espulsione" delle Ong dalle operazioni di soccorso.
Il porto di Pozzallo resta quello più interessato dagli sbarchi in Italia con 3554 approdi. A seguire Catania (2786), Augusta (2413) e Messina (2394). I migranti che giungono in Italia, secondo le stime del Viminale, sono per lo più provenienti dalla Tunisia (3118), Eritrea (2.565), Sudan (1582), Nigeria (1.233), Costa d'Avorio (1.028) e Mali (875). Diminuiscono anche i minori non accompagnati sbarcati sulle coste italiane: rispetto al 2017, quando si era toccato quota 15.779, dal primo gennaio al 16 luglio, i minori sono stati 2.669.