Di Maio: “Censire raccomandati nella Pa”. Opposizione in coro: “Inizi da Lanzalone”

Il ministro del Lavoro lancia la sua sfida contro chi è approdato al 'posto fisso' senza passare per la gavetta del merito

Salvini vuole censire i rom in Italia, Di Maio invece i raccomandati nella Pubblica amministrazione e nelle aziende di Stato. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico lancia la sua sfida contro chi è approdato al 'posto fisso' senza passare per la gavetta del merito, scalzando dagli onori delle cronache il suo collega e alleato di governo. Il vicepremier sceglie il pulpito di 'Porta a porta', spiegando che "non si tratta di un'azione intimidatoria", ma se quello targato M5S-Lega "è davvero il governo del cambiamento, bisogna cambiare il fatto che i furbi hanno superato gli altri" senza averne i titoli. Perché chi si comporta onestamente non può passare per "fesso".

Di certo non sarà facile individuare quanti sono oggi questi "raccomandati" in giro per la galassia delle società partecipate dallo Stato. Di Maio cita anche la Rai, ma il suo obiettivo ha un raggio molto largo, che comprende centinaia di posti di lavoro, dal livello impiegatizio ai quadri dirigenziali. Un'impresa ardua anche solo a pensarci.

Chi invece si schiera immediatamente contro sono le opposizioni, in particolare il Partito democratico. Tra i primi a replicare è il deputato Michele Anzaldi: "Mai si erano sentiti toni del genere, così intimidatori, anche contro i dipendenti della Pubblica amministrazione". Al quale seguono a ruota i commenti dell'ex responsabile della Comunicazione dem, Alessia Rotta, che si rivolge direttamente al leader M5S: "Fossi in lui partirei da quelli che hanno trovato posto in questi anni nei Cinquestelle alla faccia della trasparenza e della meritocrazia, partendo proprio da Lanzalone, che ha ottenuto da Di Maio 'Acea come premio per quanto fatto'. Senza trascurare i vari Marra e Casalino, per non parlare, poi, degli amici, fidanzati e parenti chiamati a rivestire incarichi di collaborazione alla Camera e al Senato".

Anche il coordinatore nazionale di Noi con l'Italia, Maurizio Lupi, si sintonizza sulla stessa lunghezza d'onda: "Di Maio vuole censire i raccomandati. Può iniziare da Lanzalone, l'avvocato amico dei 5 Stelle 'premiato' con l'Acea", scrive su Twitter. Al di là dello scontro politico, l'invettiva del ministro del Lavoro è destinata a sollevare ancora polemiche. Ma il primo effetto, quello mediatico, almeno è già in cascina.