Stadio della Roma, Malagò chiede di essere sentito in procura. Raggi un’ora con i pm

Spunta cena Lanzalone-Parnasi-Giorgetti: l'imprenditore "ha organizzato" il 12 marzo "un incontro riservato a casa sua con l'ex presidente di Acea e l'attuale sottosegretario leghista a palazzo Chigi"

La sindaca di Roma Virginia Raggi è stata convocata in procura per essere sentita dai magistrati che indagano sulla vicenda del nuovo stadio della Roma, che ha portato a 9 arresti e a quasi 20 indagati. L'audizione della sindaca, sentita in procura come persona informata sui fatti, è durata circa un'ora. Raggi ha lasciato gli uffici di piazzale Clodio da un'uscita laterale senza rilasciare dichiarazioni.

E Giovanni Malagò, dopo aver appreso da alcuni media di essere tra gli indagati, chiede si essere sentito in procura. "Il presidente del Coni Giovanni Malagò – si legge in una nota del Comitato – ha appreso questa mattina dalla lettura di alcuni quotidiani di essere indagato nell'ambito di un procedimento penale. Ha subito dato incarico al suo legale, avvocato Carlo Longari, di chiedere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma di essere interrogato quanto prima per chiarire la sua posizione".

Nel frattempo tra le carte spunta una cena tra Luca Parnasi, Luca Lanzalone e Giancarlo Giorgetti. L'imprenditore, si legge in uno dei passaggi di una informativa dei carabinieri, "ha organizzato" il 12 marzo "un incontro riservato a casa sua al quale ha partecipato, oltre all'avvocato Lanzalone, il parlamentare Giorgetti della Lega Nord". "Non sono assolutamente preoccupato – ha detto da Genova il ministro dell'Interno Matteo Salvini riguardo alle intercettazioni in cui emerge il nome di Giorgetti – Se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi, a Roma come in ogni parte d'Italia". Salvini ha anche auspicato "a livello generale tempi più certi per la giustizia".

L'incontro a casa di Parnasi – Secondo il Corriere della Sera in uno degli ultimi atti giudiziari compilati prima degli arresti comparirebbe anche una lista più aggiornata degli indagati, nella quale è compreso il presidente del Coni Malagò. Il Fatto Quotidiano riporta invece che lo staff del numero 1 dello sport italiano – che compare nell'elenco dei nomi per i quali i pm avevano chiesto una proroga delle incercettazioni telefoniche – "non è iscritto al registro degli indagati". L'incontro a casa del costruttore si sarebbe svolta il 12 marzo scorso, a pochi giorni dalle elezioni. Al tavolo erano seduti l'ex presidente di Acea e fedelissimo di Luigi di Maio, Lanzalone, ora ai domiciliari accusato di corruzione e finanziamento illecito ai partiti; e l'attuale sottosegretario a palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti, della Lega.

Salvini ha raccontato di aver "visto una partita all'Olimpico con Parnasi. Lo conoscevo come persona onesta e simpatica, ma non faccio il magistrato o l'avvocato – ha sottolineato – spero che facciano in fretta a risolvere questa vicenda". 

Raggi convocata in procura – L'audizione della prima cittadina era stata fissata in precedenza e dovrebbe riguardare, tra l'altro, la collaborazione stretta tra Luca Lanzalone e la giunta Raggi durante la trattativa per modificare il progetto dello stadio della Roma che era stato approvato dalla giunta Marino prima dell'arrivo della sindaca M5S. "Dopo l'arresto di Marra ci fu uno scossone in Campidoglio, questa è una cosa nota – ha detto Raggi intervistata a 'Porta a porta ' – e quando chiesi un approfondimento sul concordato preventivo per alcune partecipate del Comune, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, che all'epoca facevano parte del gruppo che si occupava di enti locali" per il M5S "mi presentarono l'avvocato Lanzalone". Raggi ha spiegato di non aver mai parlato con Luigi Di Maio di Lanzalone e di aver incontrato il costruttore Luca Parnasi "specificatamente per lo stadio della Roma, partendo da due visioni antitetiche: lui voleva mantenere la cubatura più ampia, noi no". "Lanzalone ci ha aiutato tantissimo a capire come stavano le cose sulla cubatura", ha proseguito. E ancora, sulla scelta dell'avvocato di Genova finito in manette per corruzione: "Noi ci basiamo sui curricula e le capacità" nella scelta dei manager, "non faccio seguire le persone. Credo che questo metodo sia il migliore, ma capisco che possa comportare problemi, accade ovunque. Non è fragilità, forse fragilità di sistema, ma ognuno risponde per sé. Lanzalone è un professionista".