Il premier aveva colto di sorpresa il presidente dell'anticorruzione parlando di "risultati sotto le aspettative" della sua authority

Il giorno dopo le parole pronunciate a Montecitorio da parte del premier Giuseppe Conte, il presidente dell'Anac Raffaele Cantone annuncia che continuerà a fare parte dell'Autorità anticorruzione: "Il mio incarico finisce nel 2020". 

Si sente sotto attacco da parte di Luigi Di Maio e Conte? "Io mi sento tranquillissimo", risponde nonostante lo stupore lasciato trapelare per quel "dall'Anac risultati inferiori alle aspettative".

E oggi, forse proprio per 'ricucire' i rapporti, Conte ha chiamato Cantone. I due hanno avuto "un colloquio cordiale – si legge in una nota di Palazzo Chigi – nel corso del quale hanno convenuto sulla necessità di rafforzare la lotta alla corruzione, individuando specifici percorsi di legalità nell'ambito Pubblica Amministrazione, operando, tuttavia, una semplificazione del quadro normativo vigente, in modo da consentire il riavvio degli investimenti nel settore dei contratti pubblici". 

Sempre oggi, il presidente dell'Anac ha incontrato il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Si è trattato, ha spiegato Toninelli, di "uno scambio di vedute importante e costruttivo. Abbiamo parlato in particolar modo del nuovo Codice dei contratti e di quello che in esso va migliorato per far partire e ripartire tante opere pubbliche oggi bloccate. Il mio Ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo la massima collaborazione con Anac, nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato".

"Con Raffaele Cantone – ha proseguito il ministro – c'è stata una forte comunione di intenti e abbiamo deciso di instaurare fin da subito una collaborazione proficua e continuativa". "L'obiettivo è quello di mettere maggiore trasparenza e maggiori controlli di legalità in ambiti importantissimi, come quelli degli appalti pubblici e del Codice dei contratti. Vogliamo rilanciare gli investimenti pubblici e dare una mano al rilancio dell'economia". Senza mai dimenticare, conclude, "che solo con la trasparenza, la legalità e i controlli di legalità riusciremo a dare una spallata ancora più forte alla corruzione".

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