Governo, Fontana: “Mamma e papà sono normalità, la rivolta élite non ci spaventa”

Il ministro della famiglia e della disabilità risponde alle polemiche

Lorenzo Fontana risponde alla polemica nata dopo l'esposizione pubblica delle sue idee sulla famiglia. "Abbiamo affermato cose che pensavamo fossero normali, quasi scontate: che un Paese per crescere ha bisogno di fare figli, che la mamma si chiama mamma (e non genitore 1), che il papà si chiama papà (e non genitore 2). Abbiamo detto che gli ultimi e gli unici che devono avere parola su educazione, crescita e cura dei bambini sono proprio mamma e papà, principio sacrosanto di libertà", così ha scritto il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, in una lettera pubblicata su Il Tempo.

"La reazione – di certi ambienti che fanno del relativismo la loro bandiera – è stata violentissima. È partita – ha continuato Fontana – un'accanita raffica di insulti, offese, anche personali, minacce (che saranno portate all'attenzione degli uffici competenti). I social hanno amplificato la portata di questa azione, da taluni condotta a tavolino. Viviamo in tempi strani. La furia di certa ideologia relativistica travalica i confini della realtà, arrivando anche a mettere in dubbio alcune lampanti evidenze, che trovano pieno riscontro nella nostra Costituzione. 'La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio', recita l'articolo 29, che sarà il principio azione da ministro". 

"Detto questo: la rivolta delle élite – ha sottolineato l'esponente della Lega – non ci spaventa e non ci spaventa affrontare la dittatura del pensiero unico". "Andiamo avanti, con grande motivazione, abbiamo tanti progetti da attuare. Lo facciamo con i tantissimi che ci hanno manifestato la loro solidarietà. Siete stati e siete numerosissimi e a tutti va un sentito ringraziamento. La storia ci conforta. 'Vi chiameranno papisti, retrogradi, intransigenti, clericali: siatene fieri!', diceva San Pio X", conclude Fontana nella lettera su Il Tempo.