"Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha riferito al Capo dello Stato della situazione. I due si rivedranno domani mattina". Così il consigliere Giovanni Grasso ha spiegato ai giornalisti come mai il presidente incaricato Carlo Cottarelli ha lasciato il Colle. Lista dei ministri alla mano, Carlo Cottarelli si era presentato da Sergio Mattarella alle 16.30. Incaricato lunedì dal presidente della Repubblica sembrava arrivato quasi in fondo al suo lavoro. Non si è capito cosa sia successo nella sala della Vetrata, fatto sta che Cottarelli è uscito senza passare davanti ai giornalisti e ha raggiunto il suo studio a Montecitorio. Per un attimo si è scatenata una baraonda con giornalisti e videmaker che cercavano una spiegazione. Poi è uscito Grasso che, ricevuto un microfono di fortuna, ha pronunciato le parole di cui sopra e ha detto di non essere autorizzato a dire altro. Poi, qualcosa è trapelato. Sembra che l'ipotesi del voto anticipato del 29 luglio sia entrata pesantemente nel colloquio al Quirinale tra il premier incaricato e il capo dello Stato Sergio Mattarella. La volontà espressa anche dal Partito democratico, sostenuta ovviamente da Lega e M5S, potrebbe portare Cottarelli alla rinuncia all'incarico di formare un governo.
La voce di una possibile rinuncia di Cottarelli circola con insistenza: "Domani torna al Colle e rimette l'incarico" dicono i bene informati. A quel punto interviene il Quirinale. Fonti del Colle fanno sapere che non si è parlato di rinuncia dell'incarico da parte di Carlo Cottarelli nell'incontro di oggi pomeriggio con Mattarella. Il premier incaricato avrebbe chiesto più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista dei ministri. E qualche ore dopo è lo stesso Cottarelli a parlare. "Stiamo approfondendo alcune questioni sulla lista dei ministri. È l'unica cosa che posso dire", ha detto al programma Mediaset Stasera Italia.
I numeri erano già molto sfavorevoli a Cottarelli, visto che già Movimento 5 stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia avevano apertamente detto che voteranno no al governo Cottarelli. In più, il segretario reggente del Pd Maurizio Martina ha proposto l'astensione: "Il Pd sostiene con piena convinzione l'operato del Presidente Mattarella e la scelta di varare un governo neutrale che abbia come scopo fondamentale quello di portare in maniera ordinata il Paese alle elezioni anticipate. Una scelta inevitabile vista la decisione opportunista e grave di M5S e Lega di sottrarsi alla prova digoverno. Ed è proprio per rispettare lo scopo preciso del Governo e la sua necessaria neutralità politica che penso sia opportuno che il PD si astenga sul voto di fiducia alle Camere, evitando anche così ogni strumentalizzazione di sorta. Proporrò alla direzione nazionale dei prossimi giorni questa posizione".
Per quanto riguarda la squadra di governo, tra i primi nomi che circolano sulla stampa come possibili ministri ci sono Francesco Paolo Tronca per gli Interni, Paola Severino per la Difesa, il giurista siciliano Alessandro Pajno come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Elisabetta Belloni per gli Esteri, l'ex presidente della Corte costituzionale Paolo Grossi per la Giustizia e l'ex presidente della Corte dei conti, Arturo Martucci di Scarfizzi, per la casella dell'Economia.

