La proposta del capo dello Stato dopo il terzo giro di colloqui. Ok del Pd, ma Di Maio e Salvini vogliono tornare alle urne l'8 luglio

"E' doveroso dar vita a nuovo governo. Non si può attendere oltre". Queste le prime parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del terzo giro di consultazioni. "Come è evidente, non vi è alcuna possibilità di formare una maggioranza nata da un accordo politico". "Non esiste una maggioranza con la sola Lega e i Cinque Stelle, e si è rivelata impraticabile una maggioranza con M5s e Pd. E' stata sempre affermata da entrambe le parti l'impossibilità che la formino il centrodestra e Pd. Tutte queste indisponibilità mi sono state confermate questa mattina", prosegue il capo dello Stato, precisando inoltre che "il governo presieduto da Gentiloni, che ringrazio per il lavoro, ha esaurito la sua funzione e non può essere prorogato in quanto espresso da una maggioranza parlamentare che non c'è più".

Mattarella chiede poi responsabilità ai partiti e mette sul tavolo la sua proposta. Un governo "di garanzia" e "neutrale", pronto a dimettersi nel caso in cui dovesse emergere una maggioranza politica, ma che altrimenti andrebbe avanti sino a dicembre per adempiere agli obblighi legati alla legge di Bilancio. L'alternativa a questo scenario sarebbe un voto subito, già a luglio: è la strada obbligata nel caso in cui le forze politiche non appoggiassero questo esecutivo. Il capo dello Stato fa capire di preferire la prima ipotesi, ma vuole che siano le stesse forze politiche ad esprimersi.

"Scelgano i partiti, con il loro libero comportamento, nella sede propria, il Parlamento, tra queste soluzioni alternative: dare pienezza di funzioni a un governo che stia in carica finché tra di loro non si raggiunga una intesa per una maggioranza politica, e comunque non oltre la fine dell'anno; oppure nuove elezioni subito, a luglio oppure in autunno", chiarisce il presidente della Repubblica. "Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura si conclude senza neppure essere avviata, che il voto popolare non viene utilizzato e non produce alcun effetto", sottolinea Mattarella, che aggiunge: "Ritengo in queste condizioni più rispettoso della logica democratica che a portare alle elezioni sia un governo non di parte". 

IL NO DI M5S E LEGA – A stretto giro, come prevedibile, arriva la risposta negativa di M5S e Lega. "Assolutamente no", dice categorico Danilo Toninelli in riferimento ad un eventuale sostegno al governo di garanzia. "Pur senza avere pregiudizi sulle persone, non possiamo permettere che delle persone che non hanno una legittimazione popolare, che non sono passate dalla competizione elettorale, possano andare a gestire e a risolvere i problemi", dichiara, intervistato da La7, il capogruppo M5S al Senato. Ancor più netto, su Twitter, Di Maio. "Nessuna fiducia a un governo 'neutrale', sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!". 

 

 

Stessa linea per Salvini. "E' fondamentale che il voto degli italiani sia rispettato. Quindi o un governo del centrodestra, oppure elezioni il prima possibile, per la prima volta in estate. Non c'è tempo da perdere, non esistono governi tecnici alla Monti, contiamo che Berlusconi mantenga la parola data e abbia la nostra stessa coerenza, poi gli italiani ci daranno la maggioranza assoluta e cambieremo l'Italia da soli". 

"Mattarella – prosegue il leghista – vuole un 'governo neutrale'? Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio prima gli italiani, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare. Per me, o si cambia o si vota!".

Ancora incerta la posizione di Forza Italia. "Abbiamo ascoltato con attenzione e rispetto le parole del Presidente della Repubblica. Forza Italia, che è rispettosa del voto degli italiani e che si riconosce nel centrodestra unito, valuterà all'interno della coalizione le posizioni da assumere. Siamo pronti come sempre e in ogni momento al voto, ma in questo momento, riteniamo che il voto in estate non sia il più adatto per garantire la partecipazione, come sottolineato anche da Mattarella", le parole della capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini.

Pronto a sostenere l'iniziativa del presidente, invece, il Pd. "Condividiamo – afferma il segretario reggente –  il richiamo alla responsabilità del presidente Mattarella e ci auguriamo che venga ascoltato da tutte le forze politiche in queste ore. Il Pd non farà mancare il suo sostegno all'iniziava preannunciata ora dal Presidente". 

DATA UTILE 22 LUGLIO – Mentre Salvini e Di Maio continuano a suggerire l'8 luglio, la prima data utile per il ritorno al voto potrebbe essere tecnicamente il 22. Secondo esperti in questa materia, l'iter che porterà alla formazione del governo 'neutrale' di Mattarella, tra giuramento e fiducia alla Camere, qualora non fosse accordata quest'ultima, renderebbe possibile il ritorno alle urne non prima di quella data.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata