"In Parlamento e nel Paese facciamo vivere le nostre battaglie e il nostro impegno quotidiano per un'Italia migliore. Ripartiamo dalle nostre proposte concrete, confrontiamoci con i cittadini a partire dai loro bisogni e dalle loro aspettative. Lasciamo ad altri tatticismi, scontri personali e di potere. Noi pensiamo all'Italia". Così il segretario reggente del Pd Maurizio Martina su Facebook. "Ecco le prime tre proposte PD: Povertà, allargare il Reddito di Inclusione per azzerare la povertà assoluta in tre anni e potenziare le azioni contro la povertà educativa; Famiglie, introdurre l'assegno universale per le famiglie con figli, la carta dei servizi per l'infanzia e nuovi strumenti di welfare a favore dell'occupazione femminile, per ridurre le diseguaglianze e sostenere il reddito dei ceti medi; Lavoro, introdurre il salario minimo legale, combattere il dumping salariale dei contratti pirata anche valorizzando il Patto per la Fabbrica promosso dalle parti sociali. Tagliare ancora il carico fiscale sul costo del lavoro a tempo indeterminato per favorire assunzioni stabili con priorità a donne e giovani, norme per la parità di retribuzione dei generi", conclude.
"Se i tre punti del Pd appena comunicati da Martina rappresentano un'apertura ai Cinquestelle? No, è un'apertura alla società italiana, è un'apertura soprattutto a quelli che non ci hanno votato, assumendo ancora di più il tema delle diseguaglianze". Così Andrea Orlando, Ministro della Giustizia uscente, che oggi è stato ospite del programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.
Non si fa attendere la risposta del Movimento 5 Stelle."La proposta avanzata da Maurizio Martina rappresenta un'iniziativa utile ai fini del lavoro che sta svolgendo il comitato scientifico per l'analisi dei programmi presieduto dal professor Giacinto Della Cananea. Abbiamo sempre detto che ciò che vogliamo fare è partire dai temi che interessano ai cittadini", lo affermano in una nota i capigruppo del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli.