Il leader della Lega è pronto ad andare al governo anche domani e avverte: "Se Berlusconi e M5S continuano a dirsi malavitoso o antidemocratico, si va di nuovo alle urne"

"Gli italiani chiedono a tutti responsabilità, buonsenso e fatti, non veti, bisticci e chiacchiere. Io sono pronto ad andare al governo anche domani. Ma se gli altri continuano a litigare, si torna al voto". Lo scrive su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini.

 

Lo stesso commento Salvini lo ha fatto a Radio Anch'Io e al Tg3: "Se Berlusconi e M5S continuano a dirsi malavitoso o antidemocratico, gli italiani si stufano, io mi stufo e si torna a votare. Siparietti, show, retroscena non mi interessano. Mi occupo solo di tasse e di legge Fornero – dice Salvini – Abbiamo chiesto voto come squadra di #centrodestra e io non cambio squadra a metà campionato. I numeri sono numeri, è vero che il centrodestra è stata la coalizione più votata. I numeri non ci sono. O ci sono 50-60 parlamentari che firmano il nostro programma, oppure l'unica soluzione è un governo centrodestra-5 Stelle". E sull'ipotesi di un incarico esplorativo a Giorgetti, capogruppo della Lega alla Camera, il leader del Carroccio ha risposto: "Il problema non è la personalità, ma che mancano i numeri". 

Sulla Siria ha spiegato: "Condivido le scelte di Gentiloni. Mi permetto di dire che le sanzioni contro la Russia sono un'idiozia. Un presidente degli Stati uniti che tweetta sorridendo sul fatto che arrivano missili belli, nuovi e intelligenti è un problema e ha un problema. Gli Stati uniti sono un alleato storico con cui si può ridiscutere. Il nemico non è Putin ma il terrorismo islamico. Non voglio che l'Italia usi un solo missile per portare democrazia in giro così a caso", ha concluso Salvini.

Intanto non si placa lo scontro tra Luigi Di Maio e Silvio Berlusconi dopo la stoccata del Cav contro il Movimento Cinque Stelle pronunciata acciuffando i microfoni al termine del colloquio di Mattarella giovedì: "Mi raccomando fate i bravi. Sappiate distinguere fra i veri democratici e chi non conosce nemmeno l'abc della democrazia". Parole da cui poi la Lega ha preso le distanze. Adesso il leader di Forza Italia, in una intervista al quotidiano 'Primo Piano Molise', ha attaccato ancora: "Non sta certo al signor Di Maio dire a Berlusconi quel che deve fare: è un compito che spetta agli elettori. Io ho il dovere di rappresentare i cinque milioni di cittadini che mi hanno confermato la loro fiducia, che credono nella nostra esperienza, nei nostri valori e nei nostri programmi. Forza Italia va avanti unita e compatta intorno al suo leader, come è unito il centrodestra, su un progetto politico e un programma con il quale ci siamo impegnati davanti agli elettori. Se Di Maio si illude di rompere un rapporto di lealtà reciproca e di condivisione di valori che va avanti da vent'anni, nel centrodestra, non solo si fa delle illusioni, ma pecca di arroganza e di inesperienza. E dimostra di non conoscere nemmeno l'Abc della democrazia", ha ribadito Berlusconi.

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