L'istituto della riabilitazione, previsto dall'articolo 178 del codice penale, è una procedura che consente a chi sia stato condannato con sentenza passata in giudicato di chiedere e ottenere, se in possesso dei requisiti, la cancellazione dei reati dal casellario giudiziario e di conseguenza l'estinzione dei reati stessi.
Nel caso di Silvio Berlusconi, condannato il 1 agosto 2013 dalla Cassazione a 4 anni per frode fiscale (di cui 3 coperti da indulto), nell'ambito del processo Mediaset e incandidabile in Parlamento fino al 2019 per effetto della legge Severino, la riabilitazione di fatto porterebbe indietro le "lancette dell'orologio giudiziario", consentendogli di tornare in campo in caso di nuove elezioni. Un passaggio fondamentale che permetterebbe al numero uno di Forza Italia di riconquistare la piena agibilità politica, di candarsi in Parlamento e di tornare in tempi brevi alla guida del centrodestra. Il Cavaliere e i suoi legali hanno cercato di aggirare il divieto di candidarsi per 6 anni, imposto dalla legge Severino, anche facendo ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo. La prima udienza a Strasburgo si è tenuta lo scorso novembre ma la sentenza potrebbe non arrivare prima del prossimo autunno. Più celeri, invece, dovrebbero essere i tempi perchè venga esaminata dal Tribunale di Sorveglianza di Milano la richiesta di riabilitazione, depositata dai legali di Berlusconi, il professor Franco Coppi e dall'avvocato e parlamentare di FI Niccolò Ghedini, il 12 marzo scorso, quattro giorni dopo il compimento dei tre anni previsti dalla legge.
L'istanza sarà esaminata dal Tribunale in composizione collegiale, in camera di consiglio e non in un'udienza pubblica. La data non è ancora stata fissata ma l'iter in questi casi è piuttosto veloce e una decisione potrebbe arrivare già prima dell'estate. I giudici, prima di pronunciarsi però dovranno fare un'istruttoria sull'operato dell'ex presidente del Consiglio negli ultimi 36 mesi per verificare se, come prevede la norma, "il condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta". E proprio questo aspetto potrebbe essere insidioso per il leader di Forza Italia. Berlusconi, infatti, è ancora imputato in vari processi, ma tutti per fatti precedenti all'8 marzo 2015, data in cui si è recato per l'ultima volata alla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dov'era stato affidato in prova ai servizi sociali e dove per 10 mesi ogni venerdì ha prestato assistenza ai malati di Alzheimer.
L'unica eccezione è per alcuni risvolti del caso Ruby ter, dove Berlusconi è accusato di corruzione di testimoni, che nell'ipotesi della procura sarebbe avvenuta fino a ottobre del 2016. Il ragionier Giuseppe Spinelli, contabile di fiducia della famiglia Berlusconi, infatti, aveva detto al procuratore aggiunto Luca Gaglio e al pm Tiziana Siciliano che erano stati versati circa 400 mila euro alle quattro 'olgettine' Aris Espinosa, Miriam Loddo, Elisa Toti e Giovanna Rigato. Bonifici che si sarebbero protratti fino a diversi mesi dopo il blocco degli "aiuti economici" alle altre habitué delle feste di Arcore. Per la procura con quei versamenti il Cavaliere avrebbe comprato il silenzio delle ragazze nei processi del Rubygate su quello che succedeva realmente a Villa San Martino. Berlusconi, invece, si è sempre difeso dicendo che il suo era solo un sostegno economico a ragazze la cui carriera era stata distrutta dalle inchieste. Alcune sentenze della Cassazione, in ogni caso, dicono che i processi pendenti non possono essere presi in considerazione per valutare la buona condotta del condannato che chiede di essere riabilitato. Il processo Ruby ter è ancora alle battute iniziali e pare difficile che arrivi a sentenza prima del mese di luglio.