"Trovo surreale e sorprendente che in questi giorni il M5S, con il suo leader, chieda i voti agli altri partiti". Lo ha detto ieri sera Matteo Renzi, ospite della trasmissione Matrix, su Canale5, rispondendo ad una domanda sulla possibilità che il Pd aderisca alla richiesta di Luigi Di Maio di convergere su un 'contratto' tra partiti all'indomani delle elezioni. "I voti o te li danno gli italiani o non governi. Io ritengo Luigi Di Maio un incompetente, un incapace", ha sottolineato il segretario dem, "Se il Movimento 5 Stelle riuscirà ad avere i numeri per governare, il Pd farà opposizione. Non sarà un'opposizione pregiudiziale ma sarà opposizione", ha aggiunto.
Scontro a distanza Renzi-Salvini – "Se il Pd va male sono pronto ad un passo indietro? Sono pronto a parlare di programmi da qui a domenica, non ci sarà nessun passo indietro e trovo sconcertante che tutto il tema della campagna elettorale sia quel che faccio io. Se pensate che passiamo l'ultima settimana a parlare del dopo, avete sbagliato destinatario. Il punto è cosa farà l'Italia nei prossimi anni". Il segretario dem, Matteo Renzi, va per la propria strada e mette i puntini sulle 'i'. "Renzi dice che se perde non si ritira? Gli italiani sono abituati alle sue bugie, ma anche lui ha capito che il Pd domenica prenderà una batosta storica. Io sono pronto a guidare questo Paese", la replica a distanza del segretario della Lega, Matteo Salvini.
All'Assolombarda – Seconda giornata in Lombardia per l'ex premier, tra un confronto con gli imprenditori di Assolombarda a Milano e un evento elettorale a Brescia. Davanti agli industriali, il leader del Partito democratico suona la carica: "Penso che il Pd sarà il primo partito. Me lo auguro per l'Italia e non per destini personali. Noi la macchina l'abbiamo presa in panne e l'abbiamo rimessa in moto. Un pensierino per evitare una deriva estremista di grillini e camicie verdi fatelo". E ancora: "Nel caso improbabile in cui non avremo la maggioranza – aggiunge – immagino i giornali del giorno dopo. Partirà la sfilza dei commenti di politici che diranno che hanno vinto loro. Il referendum del 4 dicembre è stato raccontato come una deriva autoritaria di un ragazzo privo di scrupoli, ma serviva a evitare questo. Ho commesso degli errori, ne ho commessi tanti. Ma quel referendum serviva per mettere l'Italia in moto".
Poi una stoccata al "centrodestra a guida Salvini". "Lo dico a chi qui dentro vota Lega: credo che la presa di posizione di un partito antieuropeista all'interno di una coalizione moderata – sottolinea Renzi – sia un problema per l'Italia". E un'altra ai pentastellati: "I Cinquestelle dicono che l'Italia va male, io dico che è forte. Certo, ci sono delle cose da cambiare ma ci credo a questo Paese". Il reddito di cittadinanza "è una roba che grida vendetta, nega il valore della fatica e del sudore, è assistenzialismo".