Via libera alle domande per la misura che permette di andare in anticipo in pensione attraverso un prestito erogato dalle banche
Via libera da oggi alle domande per l'Ape volontario, la misura che permette di andare in anticipo in pensione a chi ne ha i requisiti attraverso un prestito erogato dalle banche. L'Inps, che ha emanato oggi la circolare per accere alla misura valida in via sperimentale fino al 2019, presenta sul suo sito un simulatore dei costi del prestito per i possibili beneficiari.
"Nei giorni scorsi – spiega il presidente dell'Inps, Tito Boeri – sono circolate notizie sul numero e il costo della prestazione. Da qui è nata l'esigenza di condividere un simulatore sul nostro sito". Il simulatore è andato online alle 14 di oggi. Boeri fa sapere che la platea dei potenziali beneficiari si aggira "intorno a 300.000 persone per il solo 2018" e "dal prossimo anno" ci saranno "altre 115.000 persone" che "acquisiranno i requisiti per accedervi". Il prestito è assicurato contro il rischio di morte da imprese assicurative che hanno aderito agli accordi tra ministeri dell'Economia e del Lavoro, Abi e Ania, oltre che a singole società assicurative.
L'Ape volontario è erogato per un periodo minimo di sei mesi e fino alla maturazione della pensione di vecchiaia. Per accedervi sono necessari un'età minima di 63 anni, un'anzianità contributiva non inferiore a 20 anni e un importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo. Per gli effetti delle riforme previdenziali, il requisito anagrafico minimo sale a 63 anni e cinque mesi nel 2019. L'anticipo può essere richiesto da dipendenti pubblici e privati, dagli autonomi e dagli iscritti alla gestione separata, ma non dagli iscritti alle casse professionali. Bisogna, inoltre, non essere titolari di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità. Il prestito è erogato per minimi sei mesi e decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
L'importo minimo della quota di Ape che si può richiedere è di 150 euro, mentre l'importo massimo non può superare: il 75% dell'importo mensile netto del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell'Ape, è superiore a 36 mesi; l'80% dell'importo mensile netto del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione è superiore a 24, è pari o inferiore a 36 mesi; l'85% dell'importo mensile netto del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell'Ape è compreso tra 12 e 24 mesi; il 90% dell'importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione è inferiore a 12 mesi. Il prestito viene quindi restituito in 240 rate in un periodo di 20 anni mediante una trattenuta che viene effettuata dall'Inps all'atto del pagamento di ciascun assegno pensionistico. La restituzione inizia dal primo pagamento della futura pensione.
È comunque prevista la possibilità di estinzione anticipata parziale o totale del prestito, con la definizione di una nuova rata di ammortamento. Tutto è disponibile online sul sito dell'Inps. Una volta ricevuta la certificazione del diritto al voto, il richiedente può inoltrare la domanda vera e propria con il sistema di identità digitale dell'Istituto, Spid. Ed è disponibile il simulatore, che consente, in via indicativa, di calcolare l'importo mensile, la durata dell'Ape e la rata di rimborso mensile che sarà decurtata dalla pensione. La trattenuta sulla pensione, pari a circa il 4,6%, tiene conto del capitale, del tasso di interesse, del costo del premio assicurativo contro il rischio di premorienza e del fondo di garanzia. L'incidenza dei costi effettivi, se si esclude la restituzione dell'Ape ricevuta, per un prestito di 12 mesi è di circa l'1,6%.
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