Attenzione ai malati non autosufficienti, salario minimo, corretto uso delle risorse e macro-regioni. Sono i temi chiave della campagna elettorale di Mauro Laus, attuale presidente del Consiglio regionale del Piemonte e candidato Pd per il Senato a Torino per l'uninominale. Imprenditore torinese prestato all'attività politica, nel 2005 viene eletto in Consiglio regionale nelle fila della Margherita per diventare poi vicesegretario del Pd nel capoluogo piemontese. In questa corsa elettorale "non sono contro nessuno" assicura, promettendo di "non cambiare e di restare fedele a me stesso".
Negli ultimi giorni si è tanto discusso della formazione delle liste del Pd. A Torino, ad esempio, l'ex sindaco Piero Fassino non correrà. Cosa ne pensa?
"Premesso che la perfezione non esiste, ricordo che Fassino è un leader non solo piemontese ma di caratura nazionale. Inoltre le liste Pd in Piemonte sono l'esito positivo del lavoro svolto dalla segreteria provinciale e regionale del partito. Un lavoro grazie al quale siamo riusciti a evitare spaccature e malumori che si sono invece registrati nel resto del territorio nazionale".
Nel caso venisse eletto quali saranno le istanze del territorio che vuole portare avanti?
"Io voglio continuare a fare ciò che ho sempre fatto in questi anni nell'assolvere alla funzione di presidente del Consiglio regionale riuscendo a far convergere sull'efficientamento dei costi della politica anche altre forze politiche. Poi ci sono temi che mi stanno a cuore che rappresentano tutti gli italiani, come ad esempio l'attenzione sui malati non autosufficienti. Si tratta di una battaglia che ho portato avanti già a livello regionale. Lo sviluppo della domiciliarità, il riconoscere risorse ai familiari che accudiscono i malati in casa, è un tema fondamentale".
E gli altri?
"Voglio portare avanti una proposta di legge che giace in Parlamento e che riguarda il salario minimo. Io sono stato l'unico politico piemontese ad aver tirato fuori questa proposta. Ci sono migliaia di persone, giovani e meno giovani, che con un lavoro anche a tempo pieno portano a casa 600 euro lordi al mese. Per me questa è una battaglia che dà dignità al lavoro. Io so di cosa parlo e quando sento parlare di reddito di cittadinanza mi devo sforzare tanto per non ridere. Una forza politica deve avere una visione e deve tentare di arginare il fenomeno. Infine, ho sempre lavorato per il corretto utilizzo delle risorse. È un tema che ha a che fare con la lotta allo spreco. Gran parte delle risorse possono essere generate da una politica nazionale e territoriale sulla prevenzione. Penso ad esempio al concetto sanità=ospedale che non va più bene. I dati Oms ci dicono che se promuoviamo l'attività fisica e un'alimentazione corretta riusciamo a liberare migliaia di risorse: questo genera sia benessere per la persona sia risparmio per la sanità. Ma in generale è il concetto stesso di Regione che non ha più ragione d'essere".
Il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino ha ipotizzato l'idea di una 'virtuosa macro-regione del Nord Ovest'. Pensa a questo anche lei?
"Credo sia necessario pensare a politiche che siano efficaci in un'area vasta, non delimitata a zone disegnate a tavolino in un momento storico differente. Solo una politica miope può pensare di non mettere mano alla geografia delle regioni".
Che tipo di campagna elettorale sarà la sua?
"Sarà una campagna contro nessuno. Purtroppo per altri, non è sufficiente sporcare o delegittimare l'avversario per acquisire credibilità. Io sono a favore del mio progetto politico di portare avanti le istanze del partito. So bene che in campagna elettorale tutti scivolano e arrivano a fare promesse. Io parto prima e prometto di non cambiare e di restare fedele a me stesso".
In queste settimana continuerà a mantenere l'incarico di presidente del Consiglio piemontese?
"Ritengo di avere qualità culturali e morali sufficienti per non fare strafalcioni nel rappresentare il Consiglio e per non approfittare del mio ruolo".