L'Europa torna ad essere il pomo della discordia tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha abbandonato l'idea di uscire dall'euro, ma a Bruxelles manda un messaggio forte e chiaro: "Per difendere l'interesse nazionale, le famiglie e le imprese italiane siamo disposti a tutto anche a disapplicare le regole europee che si sono dimostrate un disastro". Insomma, ribadisce Salvini, "il numerino 3, se danneggia il risparmio, le famiglie e il lavoro, per noi non esiste". Parole che non sono di certo in linea con quanto affermato ieri da Berlusconi, ma su questo il leghista ammette: "Lega e Forza Italia hanno due sensibilità diverse" sul tema Europa, anche se al punto 3 del programma, firmato e accettato da tutta la coalizione "c'è scritto meno vincoli dall'Europa, no a politiche di austerità, revisione dei trattati europei e prevalenza della Costituzione italiana sul diritto comunitario. Non credo ci sia altro da aggiungere".
Insomma, incalza il leader del Carroccio, "i vincoli europei sono una gabbia, noi vogliamo aprirla e se ci riusciremo con l'accordo di tutti saremo felicissimi. Se fossimo invece sotto ricatto, per noi verrà prima l'interesse nazionale. Per difendere gli italiani siamo disposti a disattendere anche le regole dell'euro".
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Di diverso avviso l'ex Cav, che ha definito il limite del rapporto deficit/Pil "discutibile" ma da "rispettare". La preoccupazione in Europa di spinte anti-unione è tangibile, le ha registrate lo stesso ex premier al tavolo con prima con Juncker e poi con Weber. Nella due giorni di Bruxelles, Berlusconi ha garantito alla grande famiglia dei moderati del PPE, che farà lui stesso da 'alfiere' a difesa dell'appartenenza all'Unione e sul pericolo che il Paese vada in mano sovraniste ha assicurato: "Il premier sarà indicato da Forza Italia, che sarà questo il partito trainante della coalizione". Insomma non c'è pace nel centrodestra, le diverse 'sfumature' di vedute al suo interno sembrano porre la coalizione sul ciglio di un dirupo, sempre in bilico, senza mai finirci dentro.