Il candidato di centrodestra in Lombardia: "No al piano Gori-Bonino"

"Io volevo semplicemente evidenziare come un discorso lasciato al caso rischi di essere devastante per il nostro Paese. Era soltanto questo. Io da cittadino italiano mi vergogno di vedere una serie di immigrati che vivono nelle case o nelle fabbriche abbandonate e mi preoccupo nel vedere come tanta gente sia costretta a entrare nella malavita organizzata per sopravvivere. Io ammetto di aver usato un'espressione inopportuna. Dovremmo cambiare la Costituzione, perché è la prima a dire che esistono delle razze. Il problema va affrontato, perché la situazione rischia di esplodere e di creare problemi di carattere sociale". Il candidato del centrodestra in Lombardia, Attilio Fontana, torna ad affrontare, dopo le frasi-choc a Radio Padania, il tema dell'immigrazione in un'intervista a Tgcom24, in cui tocca altre questioni come le alleanze e il futuro per l'autonomia.

Ma è il nodo migranti a tenere banco. E, dopo il sostegno di + Europa con Emma Bonino annunciato oggi al candidato Pd, Fontana attacca su Facebook: "La Bonino appoggia Gori. Gori è quello delle moschee e la Bonino è quella che a una tv araba ha dichiarato che da qui al 2025 ci servono oltre un milione e mezzo di immigrati l'anno. In 10 anni sono 16 milioni, il doppio degli abitanti dell'Austria, il quadruplo degli abitanti degli stati baltici. Una follia! Noi diciamo 'no' al piano Gori-Bonino. La Bonino spiega poi che questo è necessario perchè in Italia la demografia è bassa, ci sono pochi nati. Detto da lei rimaniamo basiti, anzi, ricordando il suo passato da fiera abortista rimaniamo inorriditi. La soluzione non è l'immigrazione incontrollata ma politiche di aiuto alla natalità e sostegno ai nostri giovani che mettono su famiglia".

Nella strada verso le urne, il mancato accordo fra Pd e Liberi e Uguali potrebbe favorire il centrodestra. "Sarei ipocrita se dicessi di no – ammette Fontana – anche se spero che la vittoria del centrodestra non sia determinata da questo strappo ma dalla bontà del programma e dei progetti. Molte differenze esistono a sinistra e stare insieme è abbastanza complesso". Poi l'ex sindaco leghista di Varese parla chiaro: "Io mi arrogo un piccolissimo merito: con i miei alleati sono sempre andato d'accordo. Ho sempre cercato di risolvere i problemi con la logica e non con il litigio per trovare una via d'uscita. È la prima volta in cui vedo una compattezza nel centrodestra, un entusiasmo che da tempo non vedevo, militanti che non si vedevano da tempo. Se il centrodestra ritrova questa capacità di stare insieme, penso sia l'unica forza in grado di governare, anche a livello nazionale".

Quindi, il tema che potrebbe costituire un passaggio di testimone con Roberto Maroni. "Il vero importante passaggio della prossima legislatura – assicura Fontana – sarà l'applicazione della norma sull'autonomia. Noi forse siamo più pronti, ma una maggiore autonomia è una scommessa che risolverebbe i problemi di tante Regioni e dello Stato e che costringe l'amministratore locale a mettersi in gioco". E, infine, un messaggio agli elettori: "Noi garantiamo una continuità nelle scelte fatte, Gori non sappiamo che cosa proporrà. Con il centrodestra e con me siamo sicuri che da qui si ricomincia e quello che è stato fatto non verrà sostituito ma implementato, cercando di risolvere i problemi. Se va una forza che ha delle idee diverse rispetto al centrodestra – conclude – questa sicurezza non c'è".

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