Il leader di Liberi e Uguali. "In Lazio siamo con Zingaretti, ma se dem non stanno a sinistra non possiamo appoggiarli"
"Non c'è nessun rancore né odio nei confronti del Pd. In Lombardia non c'era una visione. ma una discontinuità". Il presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali, Pietro Grassoparla delle alleanze in vista delle Regionali in Lazio e Lombardia, per cui si voterà insieme alle Politiche il prossimo 4 marzo.
"I confronti politici in Lombardia vanno avanti da prima della nascita di Liberi e Uguali, le decisioni erano vecchie. Stesse condizioni per il Lazio. Il punto non è vincere o perdere ma cosa andiamo a fare, contano le prospettive", chiarisce Grasso. Che sottolinea come nel Lazio "siamo riusciti a chiudere un accordo importante che dimostra come non siamo una forza politica irresponsabile". Poi l'avvertimento ai dem: "Se si continuano a percorrere le direzioni che vanno fuori dal centrosinistra, non possiamo essere d'appoggio e di aiuto al Pd".
Il presidente del Senato non risparmia il Movimento Cinque Stelle: "Sono un soggetto politico rappresentativo del paese, i sondaggi lo danno come primo partito ma non sono affidabili. Cambiano idee in funzione di un algoritmo, così è complicato dialogare". Ma non esclude totalmente il dialogo: "Non esiste nessuna pregiudiziale, se ci sarà una svolta politica verso le nostre politiche, valuteremo".
Per quanto riguarda il programma politico di LeU, Grasso non ha dubbi: "La buona scuola deve diventare ottima ma bisogna cambiarla sin dal fondamento". Mentre sul Jobs Act afferma: "I provvedimenti a tempo potevano essere trasformati in strutturali. Non dobbiamo avere l'obiettivo di far salire le statistiche ma fare politiche di sostegno".
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