A Torino il segretario dem: "Non è Spelacchio il problema, ma la capacità di chi amministra"

La campagna elettorale entra nel vivo. "La sfida non è tra noi e il centrodestra, ma è tra noi e i 5 Stelle", ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi all'assemblea degli amministratori locali del Pd a Torino. "Lo dico ai moderati che hanno paura dei 5 Stelle: l'alternativa non è il centrodestra, ma il Pd. Perché o arriviamo prima noi o arrivano prima i 5 Stelle. Non puoi gridare onestà e poi ritrovarti incapace a governare. L'incompetenza è tale anche se sorride bene, anche se si veste bene e si pettina bene. L'incompentenza è il nostro avversario alle prossime elezioni. Ci sono 50 giorni e io voglio che il Pd si metta in campo con tutte le energie.  Non è importante il nome di chi va a Palazzo Chigi ma è importante che sia del Pd. E no per il Pd ma per l'Italia. Noi siamo una squadra. Noi siamo il coraggio di provarci, anche di sbagliare abbiamo subito sconfitte ma le subisce chi ci prova non chi sta fermo attaccato alle poltrone – ha aggiunto – Abbiamo bisogno di coraggio, andiamo a giocare questi 50 giorni all'attacco, andiamo a vincere le elezioni".

Renzi è chiaro: "I leader i sondaggi li cambiano non li inseguono. Guardate Bersani, Prodi, Veltroni, Rutelli…Nei sondaggi delle elezioni del 2013 a 50 giorni prima del voto eravamo a 11 punti in più di quelli che abbiamo preso. E' finita pari con gli altri. Se ci si crede le cose si cambiano ma dobbiamo alzare il livello della discussione. Il canone bisogna pagarlo tutti. Ora non è importante discutere del canone, ci candidiamo al governo del Paese non all'autorità di comunicazioni. Ma il principio della lotta all'evasione è nelle nostre corde e il canone è il simbolo di questa lotta. Dobbiamo essere più orgogliosi e coraggiosi, smettere di parlarci addosso".

Poi l'attacco al Movimento 5 Stelle: "Per mesi e mesi si è parlato del buon governo dei Cinque stelle" a Torino "ma per prima cosa hanno tagliato sulla cultura. Noi non vogliamo fare polemica ma mostrare una diversità. Noi siamo gli amministratori che non falsificano i bilanci, e nella nostre città i revisori dei conti non si dimettono. Non possiamo stare sempre sulla difensiva facendo raccontare che sprechiamo i soldi pubblici, perché non è così. Se con me si fossero dimessi i revisori dei conti, ci avrebbero portato via".

Il segretario dem ha citato l'ex presidente Usa: "Come ha detto Obama il problema è che i cittadini non fidano più o si fidano più degli amici di Facebook che dei soggetti istituzionali. Nel tempo dei social, nel sapere orizzontale il problema che nessuno crede più a niente. Voi amministratori siete in prima linea – ah continuato renzi – non solo perché, legittimamente, qualcuno di voi spera di essere candidato, ma perché nella capacità di radicamento del Pd abbiamo un'arma straordinaria. Se mi sento parte di una squadra ed esco a raccontare le cose di persona, le cose cambiano. Non si può lasciare tutto alla televisione". E ancora. "Il punto non è Spelacchio, il problema non è che sia bello o brutto, 'ogni spelacchio è bello a mamma sua'. Il punto è come si amministra una città, il problema è l'incompetenza", ha spiegato il segretario Pd riferendosi alla gestione della città di Roma e quindi alla sindaca Raggi.

Attacco anche al centrodestra che "si presenta come un'alleanza solida ma è l'alleanza dello spread. Sono stati loro il governo dello spread, noi siamo dovuti intervenire per far ripartire paese – ha proseguito Renzi – Noi siamo quelli che credono negli Stati Uniti d'Europa non nella Padania libera e indipendente. Noi vogliamo un'Europa più politica".

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