La discussione nel centrosinistra è tutta centrata sulla possibile alleanza tra Pd e il partito di Grasso per sostenere insieme i candidati nel Lazio (Nicola Zingaretti) e in Lombardia (Giorgio Gori)
"Andiamo divisi alle elezioni. In Lombardia e Lazio sono elezioni regionali, se si trova un'alleanza è un fatto positivo, ma non so cosa farà un partito che notoriamente non mi ama". Il segretario del Pd Matteo Renzi è intervenuto a Radio Anch'io parlando delle prossime elezioni del 4 marzo quando alle urne si voterà per le elezioni politiche e regionali. "Credo sia sbagliato chiedere a me cosa farà il partito di D'Alema… Che egli abbia qualche problema nei miei confronti è del tutto evidente. Liberi e Uguali è il partito di D'Alema, noi rispettiamo l'assemblea di LeU".
La discussione nel centrosinistra è tutta centrata sulla possibile alleanza tra Pd e Leu almeno per sostenere insieme i candidati nel Lazio (Nicola Zingaretti) e in Lombardia (Giorgio Gori). La presidente della Camera, Laura Boldrini, il giorno prima aveva spiegato: "Appoggiare candidati Pd a regionali? Ci sono stati vari appelli di padri nobili, io penso che ci si debba lavorare ma deve essere chiaro che mettersi insieme solo per fare un'alleanza contro non funziona, bisogna convincere l'elettorato. L'auspicio è che si vada sul merito e sui programmi".
Renzi ha poi continuato: "Endorsement di Macron a Gentiloni? Se qualcuno pensa ci siano dei problemi interni al Pd ha sbagliato la lettura dei giornali, oggi come Pd non abbiamo divisioni interne. Il campo delle divisioni interne oggi è saldamente presidiato dagli scontri nella Lega tra Salvini e Maroni o nel centrodestra dove non vanno d'accordo su nulla. Per una volta non c'è nessuna divisione né tra me e Gentiloni né tra me e altri – ha aggiunto – Per quanto riguarda l'aspetto anche economico la nostra è una strategia azzardata, perché partire da risultati non evoca magie. La flat tax del 15%, come dice Brunetta, vale 95 miliardi di euro, dove li troviamo sti soldi? Non abbiamo effetti speciali noi diciamo che dobbiamo continuare ad abbassare la tasse, la direzione del Paese non la salvaguardi così altrimenti torna lo spread".
Esclusa l'eventualità di accettare il programma di Berlusconi. "Ma per piacere – ha precisato il segretario del pd – Berlusconi intanto si metta d'accordo con Salvini su qual è il programma. E mi verrebbe da dire si metta d'accordo anche con se stesso e con Fi. Non ho nulla contro Berlusconi sul piano personale, ma sul piano economico e valoriale noi siamo un'altra cosa", ha aggiunto.
E sul M5s ha commentato: "Di Maio sull'Europa cambia idea ogni giorno, ora sono contento che ha finalmente capito l'importanza dello stare in Europa, e questo è un passo in avanti. Lui però ha detto che 'mai come ora l'asse franco-tedesco è forte', invece è vero il contrario".
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