Il leader di Forza Italia ospite della trasmissione in vista delle prossime elezioni politiche

Silvio Berlusconi non si fa e non si farà convincere da Matteo Salvini sull'abolizione della legge Fornero. "I nostri tecnici, dopo un attento approfondimento" ha detto l'ex Cav nel salotto di Porta a porta "hanno visto che della legge Fornero alcune cose bisogna mantenerle come sono. L'età media oggi continua a salire e quindi è una cosa comprensibile e corretta che salga anche l'età della pensione. Ma con il sistema contributivo possiamo superare il limite, quindi se uno vuole andare in pensione a 50 anni può farlo prendendo quanto ha versato".

Insomma il leader di Forza Italia smonta le certezze espresse oggi dal segretario del Carroccio che questa mattina aveva assicurato: "Berlusconi dice 'ne cambiamo gli aspetti negativi', io di aspetti positivi non ne ho trovato neanche uno, perfetto penso che ci metteremo d'accordo". L'ex Cav però manda un altro messaggio chiaro all'alleato. La sua prima certezza è ovviamente "arriveremo al 45% e avremo la maggioranza assoluta per governare questo paese" ma qualora si prospettasse uno stallo per la formazione del governo, Berlusconi boccia il ritorno alle urne in autunno e apre alle larghe intese, ma con distinguo: "C'è un solo modo per accordo con le altre forze politiche, prima di tutto ed esclusivamente la sinistra, che la sinistra accettasse in toto il nostro programma". Affermazione che, chiarisce poi una nota diffusa dalla Segreteria del Presidente di Forza Italia, non è da intendere come una manifestazione di disponibilità a formule di Governo diverse dalla coalizione di centro-destra. "Il Presidente ha soltanto risposto ad una domanda su un ipotetico scenario post-elettorale nel quale non ci fosse una maggioranza parlamentare certa. In quel caso – ha spiegato Berlusconi – se i partiti della sinistra convergessero interamente sul nostro programma, cosa praticamente impossibile, non rifiuterebbe il loro sostegno al governo. Naturalmente si tratta di uno scenario del tutto irrealistico, come il Presidente ha avuto modo di spiegare durante la trasmissione: il successo di Forza Italia e della coalizione è sempre più certo e consentirà un governo coeso e stabile per cinque anni di legislatura". 

Gli equilibri nel centrodestra appaiono sempre più fragili benché il gruppo di lavoro della coalizione oggi abbia dato l'ok a una bozza di programma in dieci punti, che sarà sottoposto ai tre leader per l'approvazione finale e definitiva. Su vaccini e Fornero, Salvini e Berlusconi sono ai due poli opposti, e sul candidato alla Regione Lazio regna l'incertezza. Forza Italia rivendica l'ultima parola, dopo aver concesso al candidato leghista, Attilio Fontana, la possibilità di correre per il Pirellone, anche se i sondaggi davano Maria Stella Gelmini più popolare. Anche Fratelli d'Italia per il dopo Zingaretti alza la voce e ricorda che il partito guidato da Meloni sul territorio ha la maggioranza relativa.

Anche sulla spartizione dei collegi, sui quali il gruppo di lavoro guidato da Niccolò Ghedini, Antonio Tajiani e Giancarlo Giorgetti, tornerà a riunirsi la prossima settimana, oltre all'incognita sul ruolo di Noi con l'Italia, la cosiddetta 'quarta gamba', ora spunta anche la richiesta di un posto per il partito di Stefano Parisi. Berlusconi sull'ex manager non vuole prendere posizione, ma neanche chiude la porta della coalizione: "Nessuna difficoltà per Parisi, sono i protagonisti della quarta gamba che devono parlare con Parisi e trovare un accordo. Purtroppo è lui che vuole fare spesso il protagonista, forse è questa la difficoltà".

L'ex premier parla a ruota libera del programma in vista del 4 marzo, che, ne è certo lo porterà alla vittoria. Non solo politica però, Berlusconi infatti non si ritrae quando Vespa gli chiede un commento sulla lettera appello inviata al quotidiano Le Monde, nella quale Catherine Deneuve dice "lasciamo agli uomini la libertà di importunarci". "Ha detto cose sante – rilancia il leader azzurro – . È naturale che le donne siano contente che un uomo le faccia la corte. Non è una offesa fare la corte purché la corte resti nell'eleganza". 
 

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