Il Movimento 5 Stelle intende abolire spesometro, redditometro e 'split payment'

Il giorno prima la brusca inversione di marcia sulla moneta unica europea: "Non è più il momento di uscire dall'euro", ha detto Luigi Di Maio durante la trasmissione 'Porta a Porta' Bruno Vesta. Oggi il candidato premier del M5S annuncia: "Lanciamo oggi il sito 'leggi da abolire.it', in cui tutti i cittadini potranno presentare la propria proposta di leggi da abolire. Noi oggi lanciamo una nuova idea di Stato con 400 leggi da abolire nei primi giorni di governo – ha spiegato intervenendo a Milano a un incontro sulla semplificazione amministrativa – Ogni giorno c'è una nuova norma che crea il caos a cui sono sottoposti i cittadini. Con questo ritmo si blocca il Paese".

Si entra nel vivo della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni fissate per il 4 marzo. Berlusconi ha annunciato che se vincerà abolirà il Jobs Act, Salvini ha rilanciato eliminando l'obbligo dei vaccino. Ora arriva il turno di Di Maio. Che, oltre a cancellare 400 leggi nei primi giorni di governo, con il Movimento 5 Stelle intende abolire spesometro, redditometro e 'split payment'. "Noi proponiamo di abolire lo spesometro, che è uno strumento inutile – ha dichiarato Luigi Di Maio – Prendiamo l'impegno con le imprese per l'abolizione di spesometro, 'split payment', redditometro e della legge che prevede gli studi di settore. So che gli avversari ci accuseranno di voler favorire l'evasione fiscale. Ma è semplificando che si riduce la pressione fiscale e si aumenta il gettito. Noi oggi con la proposta di 400 leggi da abolire invertiamo l'onere della prova: un cittadino è onesto fino a prova contraria, finché il fisco non prova il contrario".

"Io qui – ha proseguito – mi assumo la responsabilità di dire che è semplificando che si aumenta il gettito fiscale dello Stato ed è semplificando che ridurremo la pressione fiscale, togliendo oneri burocratici". Di Maio ha poi promesso che il Movimento 5 Stelle non sarà "quello che farà leggi sulla sburocratizzazione" e che per il controllo sulle imprese "basterebbe fare una cosa: incrociare le banche dati tra gli enti, ad esempio agenzia delle entrate, camere di commercio, o motorizzazione". Per il Movimento 5 Stelle, lo spesometro "non è un modello di lotta all'evasione, non lo sono neanche lo 'split payment', il redditometro né l'agenzia delle entrate e riscossione. Questi per noi – ribadisce – non sono modelli di lotta, insieme agli studi di settore". Il leader pentastellato, poi, è convinto che "i problemi di questo paese si risolvono con la fiscalità generale, gli investimenti e la legge di bilancio che si fa ogni anno".

Di Maio non ha nessun problema a dire che "quando sono entrato in parlamento ero convinto che per ogni problema del paese servisse una legge. Dopo 5 anni ne esco consapevole che questo paese sia ostaggio non della burocrazia ma delle leggi. Noi oggi non lanciamo un portale o una proposta ma una nuova idea di Stato in cui cittadini e imprese devono essere lasciati in pace per poter creare valore e portare avanti iniziative – ha continuato il candidato premier del M5S – Per fare questo abbiamo bisogno di sottrarre leggi e obblighi che hanno prodotto una ragnatela in cui gli onesti restano imbrigliati e i disonesti si muovono con rapidità impressionante". Oggi, ha illustrato Di Maio, "ci sono 187mila atti aventi valore di legge, a questi si sommano leggi regionali, decreti attuativi, circolari ministeriali e norme europee".

È convinto Di Maio che "serve l'abolizione di tante leggi, tra queste c'è sicuramente la legge Fornero e abbiamo visto come Salvini si sia venduto per qualche poltrona e ne rinneghi l'abolizione. Se Berlusconi – ha aggiunto rivolgendosi agli avversari – ha qualche proposta può partecipare a leggidaabolire.it"

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