L'annuncio del leader di FI in radio e l'ok alla candidatura di Fontana alla Lombardia. Renzi: "Loro vanno indietro, noi avanti"

"Io non ho detto abolizione del Jobs Act". Dopo lo scontro a distanza tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, il leader Forza Italia fa un passo indietro sulla sua volontà di abolire il provvedimento approvato dal governo guidato dal segretario dem. 

In un'intervista radiofonica Berlusconi precisa: "Anch'io da liberista penso che è evidente che un lavoro precario è meglio dell'assenza di lavoro. È altrettanto vero che un lavoro precario non è una buona soluzione né per l'azienda, né naturalmente e soprattutto per il lavoratore". E spiega: "La verità è che noi ci siamo abituati a guardare al lavoro in un modo sbagliato- spiega – Come dice il nostro comune amico Antonio Martino, un posto di lavoro non è un modo per distribuire un reddito, ma è un modo per produrre un reddito. Come può un giovane con un contratto a termine chiedere un mutuo per comprare una casa? Come può progettare di farsi una famiglia? La crisi della natalità, che è un fenomeno drammatico della nostra società, nasce anche da questo".

Lo scontro con Renzi è inziiato in mattinata: "Il milione di posti di lavoro promessi da lui, li abbiamo realizzati noi. Berlusconi alla prova del governo ha fallito", aveva dichiarato il segretario dem attaccando il leader di Forza Italia. Che aveva risposto parlando a un'altra radio. Se vincerà le elezioni abolirà il Jobs Act. "Lo abolisco – ha sottolinetao Radio Anch'io sostenendo Attilio Fontana candidato alla Regione Lombardia – perché è stata solo un'iniezione per i contratti provvisori. Su dieci contratti otto sono stati temporanei". Prima di fare dietrofront.

Un botta e risposta a distanza a cui si aggiunge lo scontro interno alla coalizione di centrodestra sui vaccini. Su Twitter Matteo Salvini, leader della Lega Nord, ha annunciato: "Cancelleremo norme Lorenzin – scrive su Twitter Matteo Salvini – Vaccini sì obbligo no. E via la tassa assurda sulle sigarette elettroniche".

 

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La prima reazione in Forza Italia è stata quella del senatore Paolo Romani: "Non credo proprio" che l'abolizione dell'obbligo vaccinale proposto da Matteo Salvini "entri nel programma del centrodestra", ha detto intercettato telefonicamente da LaPresse.

Su Twitter è intervenuto poi anche Renzi: "Berlusconi torna indietro sul lavoro. Salvini torna indietro sui vaccini. La destra italiana di oggi è questa qui. Noi vogliamo andare #avanti. Per l'Italia, senza paura".

Che ha voluto sottolineare l'asse Carroccio pentastellati sull'argomento: "L'alleanza Lega-Cinque Stelle passa anche dalla lotta ai #vaccini. Questa battaglia oscurantista, non a caso, è fortissima grazie alla disinformazione online: guarda il secondo rapporto #democratica sulle #fakenews".

Salvini ha dunque provato a mitigare la sua posizione sottolinenado l'importanza dei vaccini scelti consapevolmente dai genitori, senza obblighi di legge. "Da papà che, per scelta e non per obbligo, ha vaccinato i suoi figli e che ben conosce le utilità, ma anche i rischi, legati a questa scelta, consiglio (in particolare a tanti chiacchieroni che parlano senza sapere) la lettura di questo testo, assolutamente scientifico e documentato, del prof. Paolo Bellavite: "Vaccini sì, obblighi no". Bisogna educare e accompagnare i genitori e non costringerli: in 15 paesi dell'Unione non c'è obbligo sulle vaccinazioni". 

Gli italiani andranno alle urne il prossimo 4 marzo e la campagna elettorale è iniziata. Per Renzi non c'è l'ipotesi di larghe intese, mai al governo con Berlusconi. "Rivendico il tentativo istituzionale di fare riforme insieme. Avevamo un disegno organico per gestire insieme la situazione", ha detto il segretario del Pd. Che sul candidato premier pentastellato ha aggiunto: "Di Maio nei giorni pari è per stare dentro l'euro, nei giorni dispari è per uscire. Dipende da quando lo prendi. Non ce l'ho con Di Maio semplicemente parla di cose che non conosce". Ma Di Maio non è rimasto in silenzio. E anche lui ha annunciato: "Lanciamo oggi il sito 'leggi da abolire.it', in cui tutti i cittadini potranno presentare la propria proposta di leggi da abolire. Noi oggi lanciamo una nuova idea di Stato con 400 leggi da abolire nei primi giorni di governo – ha detto intervenendo a Milano a un incontro sulla semplificazione amministrativa – Ogni giorno c'è una nuova norma che crea il caos a cui sono sottoposti i cittadini. Con questo ritmo si blocca il Paese".

Su Grasso ha precisato: "Stiamo lavorando per un accordo. Noi in Lombardia e nel Lazio abbiamo due candidature di qualità, e cioè il sindaco di Bergamo Gori e il governatore uscente Nicola Zingaretti. Il problema è se Grasso sarà in grado di portare il suo movimento a votare per Gori e Zingaretti", ha precisato il segretario dem.

Tema importante, in previsione delle prossime elezioni, è l'aiuto alle famiglie: "Ci sono tre ipotesi in campo sul sostegno alla famiglia: il modello francese di quoziente familiare, l'assegno familiare generale e infine quello indirizzato ai singoli minori. L'obbiettivo è quello di mettere più soldi nelle tasche delle famiglie". Così Matteo Renzi su Radio Capital. Quanto all'Irpef, Renzi ammette che se ne parla di ridurre le aliquote, ma "cinque sono troppe, una è poca".

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