Dopo quattro ore ad Arcore Berlusconi, Salvini Meloni e quarto polo hanno raggiunto l'accordo sul programma e sui candidati
La possibile rinuncia alla ricandidatura di Roberto Maroni in Lombardia, via libera all'accordo con la 'quarta gamba', ma solo su nomi condivisi, e un'intesa su alcuni punti del programma comune. Una sorta di svolta per il centrodestra dopo il vertice di quattro ore nel pomeriggio a Villa San Martino, ad Arcore, con Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, definito "lungo, proficuo e approfondito".
Filtra soddisfazione per la "piattaforma di lavoro ampia" attorno a cui riunire la coalizione data in risalita nei sondaggi, attorno al 40%. Quindi, una foto dei tre leader sorridenti sotto l'albero di Natale di casa Berlusconi, pronti a incontrarsi di nuovo, a breve. E, poco prima del faccia a faccia, ecco spuntare il simbolo per le elezioni del 4 marzo di Forza Italia, con la dicitura 'Berlusconi presidente'.
Una pioggia di polemiche sui social, visto che il Cavaliere è per il momento fuori dai giochi in attesa del verdetto di Strasburgo. Ma c'è una notizia vissuta, dai più, come un fulmine a ciel sereno. "Se davvero il presidente Maroni per motivi personali non confermasse la disponibilità alla sua candidatura, verrebbe messo in campo un profilo già comunemente individuato", si legge in un comunicato congiunto diramato dopo il vertice terminato intorno alle 17.30.
In pole position Mariastella Gelmini, che piace tanto a Berlusconi, e l'ex sindaco di Varese, Attilio Fontana, come nome gradito al Carroccio. Altro fatto da sottolineare. E' stato raggiunto, secondo fonti qualificate, un accordo che dà l'ok ad eventuali alleanze con il 'quarto polo', ma porta chiusa sui nomi che non sono condivisi da tutti i leader dei tre partiti principali, Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Il veto sarebbe rivolto, in particolare, al momento, all'ex esponente leghista Flavio Tosi e a Enrico Zanetti, vicino a Mario Monti.
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