Il leader pentastellato torna a parlare dell'idea di un governo "con chi ci sta": "I ministri saranno patrimonio del Paese non del Movimento"
"Ringrazio Salvini per aver detto che non esiste nessun canale tra M5S e Lega". In clima di campagna elettorale vale il tutti contro tutti e Luigi Di Maio replica secco al leader del Carroccio, che boccia una possibile coalizione con i 5 Stelle con un no al "modello 'Spelacchio' applicato al governo dell'Italia".
Di Maio, dal canto suo, ribadisce l'impossibilità "di accordi o inciuci" prima del voto, la partita, semmai, si giocherà dopo. "Siamo disponibili a prenderci la responsabilità di assicurare un governo a questo Paese, ma che sia un governo di cambiamento", anche se non si sbilancia su possibili alleati, perché "ci sono due mesi di campagna elettorale con parecchi colpi di scena, quindi non possiamo già prevedere la composizione del Parlamento".
"All'indomani delle elezioni faremo un appello ai gruppi parlamentari" e "sarà aperto a tutti, nessuno escluso". "L'obiettivo è creare una squadra di ministri patrimonio non del Movimento, ma di tutto il Paese", rimarca Di Maio, e "la squadra di governo non è in discussione, non si fanno compromessi sulle cariche".
A Salvini che boccia il referendum sull'euro come "una sciocchezza, anche perché non è previsto dalla Costituzione", Di Maio replica a distanza che "il M5S non ha nessun interesse a uscire dall'euro. Quando ho parlato di referendum sull'euro ne ho sempre parlato come una extrema ratio; rispetto al 2013, quando ne abbiamo parlato la prima volta, sono cambiate molte cose". Il leader pentastellato strizza l'occhio all'elettorato di destra promettendo di non mettere "sicuramente una patrimoniale, nè una tassa sulla prima casa, Berlusconi dice frottole", e annuncia nel programma di governo "una misura choc di abbassamento delle tasse per le imprese e soprattutto sul costo del lavoro".
E ancora: "Vogliamo tagliare le pensioni d'oro dai 5mila euro in su a chi non ha versato i contributi – annuncia -, e il taglio sarà fino al contributo effettivo: se ho versato per 3mila euro e ne prendo 8mila devo prendere per quello che ho versato". Quello del M5S sarebbe "un governo che metta mano al tema delle banche per salvare i risparmi degli italiani e non i banchieri", perché "quello a cui abbiamo assistito in questi anni con i governi Renzi, Letta, Gentiloni, Monti, Berlusconi erano governi che stavano dalla parte dell'1% della popolazione italiana che detiene il 25% delle ricchezze nazionali. Noi vogliamo governare per il 99% degli italiani".
Commentando il caso di banca Etruria, il vicepresidente della Camera sottolinea che quanto accaduto non è "addebitabile a una sola parte politica" e ricorda che "la mozione di sfiducia della Boschi non fu votata dal centrodestra" e che dallo scandalo "escono i nomi di Verdini, Berlusconi". 'Bancopoli', insiste Di Maio, è "uno scandalo che coinvolge sia il centrodestra che il centrosinistra, per questo ai cittadini italiani dico 'ribellatevi e non votateli più'".
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