Intervista a Pessato. Il Paese cerca stabilità. Sale la coalizione di Berlusconi e Salvini. Renzi ancora in discesa, M5S non sfonda. ma da qui al voto c'è tempo per tutti
Il Pd perde, sale Berlusconi e il Movimento Cinque Stelle è altalenante nella sua stabilità. L'Italia, uscita dall'emergenza, è tornata ad essere meno arrabbiata e a chiedere più sicurezza. Questa la fotografia scattata dal presidente di SWG sondaggi, Maurizio Pessato con LaPresse. "Il Partito democratico – dice Pessato – in sei mesi ha perso sei punti attestandosi ora al 25%, mentre la coalizione di centrodestra se ne avvantaggia raggiungendo quota 35% con Forza Italia al 15 (il partito ha registrato +4 punti in sei mesi), Lega al 14 (in leggero calo) e Fratelli d'Italia al 5%". Il Movimento Cinque Stelle è stabile intorno al 26 per cento. Swg fa anche sapere di non avere ancora una dato preciso su "Liberi e uguali" che, comunque, attualmente viene "visto" tra il 5 e il 7 per cento.
Ma, si puntualizza, questi dati fotografano un'istantanea del momento e non possono certo prefigurare il risultato delle elezioni, perché la partita è ancora tutta da giocare. In particolar modo quella del Pd, che non ha ancora definito la sua coalizione a differenza del centrodestra che ha proposto un quadro più chiaro. Sta di fatto che Renzi ha avuto un calo non solo rispetto al suo periodo d'oro ma sui numeri pesa anche il caso Boschi, anche se "da qui a marzo gli effetti potrebbero non essere così dirompenti". Il dato incontrovertibile, per SWG, "è che l'Italia è tornata a chiedere stabilità a forze politiche che non fanno correre rischi". Questo spiega l'ascesa di Forza Italia ed il mancato exploit del Movimento Cinque Stelle che "continua a mantenere una sua aggressività".
"Il problema dei grillini – sostiene Pessato – è passare dai principi a elementi di sostanza. Man mano che entrano nel merito del programma qualche problema si crea". Tornando poi alla risalita di Forza Italia il presidente spiega: "L'Italia 'subisce' ancora il fascino di una visione moderata della realtà. C'è tutta un'ampia fetta di centrodestra che finora non sapeva dove rivolgersi". E sull'astensionismo, classico convitato di pietra di ogni elezione, Pessato non è poi così pessimista. "Certo – sottolinea- non saremo al 75% come nel 2013 ma io credo che si raggiungerà il 70%". "La disaffezione è elevata ma l'Italia rimane uno dei paesi più politicizzati d'Europa".
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