Di Maio e i suoi manterranno, almeno all'inizio il bonus: "Poi norme per assorbirlo". Renzi: "Non siamo gelosi"
Manovra in deficit, meno tasse, taglio dell'Irpef, via pensioni d'oro e sì 80 euro. Può sembrare la ricetta economica del Pd, ma è quella del Movimento 5 Stelle. Oggi Luigi Di Maio assicura che i Cinquestelle non hanno nessuna intenzione di "toccare gli 80 euro", anzi, "vogliamo proseguire con gli sgravi Irpef". Immediata la reazione del Pd. Matteo Renzi ironizza e sottolinea: "Ci hanno messo quattro anni, ci hanno criticato ovunque, ci hanno sempre votato contro ma alla fine si sono convinti anche loro. Non è mai troppo tardi. E' meraviglioso quando quelli che ti hanno votato contro per una intera legislatura arrivano in campagna elettorale e sostengono le tue idee. Fate pure, non siamo gelosi".
Per Ettore Rosato è "un bene che anche il M5s riconosca l'utilità degli 80 euro di sgravio Irpef introdotti dal governo Renzi". "La misura degli 80 euro serve a dieci milioni di italiani – sottolinea il capogruppo Pd alla Camera -, fa piacere che anche Di Maio se ne sia accorto. Cerchiamo di lavorare con serietà, non facciamo polemiche inutili".
Ma il contesto in cui vanno inserite le parole del candidato premier M5S è in realtà più complesso. Gli 80 euro rappresentano "una riflessione aperta", spiegano in ambiente Cinquestelle. L'idea, se conquistassero lo scranno di Chigi, è di tenere la misura nel breve-medio periodo per poi sostituirla. Togliere subito gli 80 euro – è il ragionamento – significherebbe un aumento della pressione fiscale. Ma il Movimento 5 Stelle "non intende in alcun modo avvalorare la logica dei bonus", assicurano i Cinquestelle. Anzi, quando verso gennaio-febbraio il M5S presenterà la riforma fiscale contenuta nel suo programma, verrà anche illustrata una proposta più organica in grado di assorbire gli 80 euro – che per ora, fanno notare, non è usufruito dai lavoratori autonomi – sempre a beneficio dei redditi medio-bassi. La misura dovrebbe appunto essere incentrata sulla riforma dell'Irpef.
Quindi non un'abolizione nell'immediato del bonus introdotto da Matteo Renzi, ma un provvedimento perfezionato in grado di riassorbirli. "Presenteremo una riforma fiscale che prevede ulteriori agevolazioni Irpef al ceto medio e che aumenta la no tax area, noi non aumentiamo i costi Irpef", annuncia Di Maio. Tra le proposte economiche avanzate dal candidato premier Cinquestelle anche il superamento della legge Fornero e la priorità ai lavori usuranti. "Io voglio tornare all'età pensionabile che c'era prima, 65 anni", promette. Ma ormai si sono rotte le dighe, Simona Malpezzi, del Pd, si chiede con quali coperture il M5s abbasserà le imposte e ironizza sul reddito di cittadinanza "passato dai 100mld iniziali ai 14 mld di oggi".
E il senatore Stefano Esposito chiosa, con un velato riferimento alle accuse dei Cinquestelle a Maria Elena Boschi: "Gli 80 euro ora vanno bene, quindi per quattro anni Di Maio, Grillo e i 5 Stelle hanno mentito agli italiani".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata