Il Bonus bebè diventa permanente, ma dal 2019 l’importo è dimezzato

Non più 960 euro annui, ma 480 per le famiglie con Isee inferiore a 25mila euro

Il bonus bebé viene reso permanente ma dal 2019 l'ammontare dell'assegno scenderebbe a 480 euro annui, erogati mensilmente a 40 euro al mese. È quanto si legge in un emendamento all'articolo 30 della manovra. Per quanto riguarda l'anno prossimo, invece, "l'importo mensile dell'assegno è confermato" a 960 euro annui.

Il bonus bebé viene "stabilizzato" e "rideterminato", spiega l'emendamento, e si applica "per ogni figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2018". L'assegno è corrisposto solo per il primo anno di età del bimbo, e solo per la famiglia che ha una condizione economica corrispondente a un valore dell'indicatore della situazione economica equivalente (Isee) inferiore a 25mila euro. Il bonus viene raddoppiato "qualora il nucleo familiare di appartenenza del genitore abbia un Isee non superiore a 7mila euro". Le coperture sono di 195 milioni di euro per il 2019 e 228,5 milioni a decorrere dal 2020.

"È sicuramente un fatto positivo la stabilizzazione del bonus bebè in legge di Bilancio, – dichiara Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Alternativa popolare – decisamente meno positivo il suo dimezzamento per gli anni 2019 e 2020. Nel passaggio del provvedimento alla Camera lavoreremo per trovare le risorse che servono a un suo rifinanziamento totale. D'altronde i dati diffusi oggi dall'Istat sulla natalità non possono che destare preoccupazione per il futuro del nostro Paese. So bene che non sono i tremila euro dello Stato un motivo sufficiente per decidere di mettere al mondo un bambino, ma tremila euro in meno possono essere sicuramente un disincentivo. E sono comunque un primo passo per una politica organica a favore della famiglia non più rinviabile. Il nostro Family Act, proposta di legge già presentata alla Camera che prevede finalmente il fattore famiglia, sarà il contenuto principale della nostra campagna elettorale".

DOMANI IN SENATO. Dallo stop all'aumento dell'età pensionabile per 15 categorie di lavori gravosi alla riduzione del superticket sulle prestazioni sanitarie, passando per la conferma del bonus bebè, il fondo per le 'vittime' dei dissesti delle banche e l'istituzione di una 'webtax' al 6% sui ricavi dei giganti di internet. Sono queste le principali modifiche alla legge di Bilancio 2018 arrivate durante l'esame in commissione al Senato e con cui il testo, dopo il via libera atteso per stanotte, arriva domattina in aula a palazzo Madama. Un esame reso complicato dalle poche risorse a disposizione per le modifiche – circa 300 milioni – e su cui si è lavorato a lungo a suon di riunioni di maggioranza. Trovata la quadra, il voto non dovrebbe presentare sorprese: il governo ha già autorizzato la richiesta di fiducia e i numeri per l'approvazione dovrebbero esserci, visto che Ap ha porta a casa il rifinanziamento del bonus bebè – che riteneva imprescindibile per il suo sostegno alla manovra – ed è arrivata anche la riduzione del superticket su cui si era speso Luciano Uras di Campo Progressista. In ogni caso, la partita non è chiusa: alla Camera ci sarà una lettura piena, con spazio a nuove modifiche.