Pietro Grasso dice che il Pd non c'è più? "Talvolta le polemiche le ricevo, però non le faccio" È la risposta di Matteo Renzi al presidente del Senato. Il segretario aggiunge: "È fondamentale occuparsi di cose concrete. Voglio ringraziare il presidente del Senato Pietro Grasso perché ieri è stato dichiarato ammissibile l'emendamento Marcucci nell'ambito della legge che prevede che i ragazzi delle medie siano riaccompagnati a casa dai genitori. A polemica rispondo ringraziando, senza aggiungere elementi di tensione".
"Il Pd sta molto bene. Mi permetto di dire – risponde al presidente del Senato il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato – che non sto commentando le parole della seconda carica dello Stato ma di un esponente politico che evidentemente scende in campo contro il Pd. Capisco il suo affetto verso Bersani, dopo di che il suo giudizio sprezzante nei confronti del nostro partito è sprezzante. Il Pd sta continuando a fare il Pd"
Quanto al giudizio dato da Romano Prodi, aggiunge, "uno può tirare la giacchetta a Prodi come vuole. Il giudizio non era sul Pd, era sulla politica italiana. Vede con preoccupazione la frammentazione della politica in una frazione ancora più ampia, con tre forze e partiti che si dividono e questo lo preoccupa".
Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, replicando alle critiche arrivate dal presidente del Senato, Pietro Grasso, nel treno di Destinazione Italia tra Castel Bolognese (Ravenna) e Calderara di Reno (Bologna)
Critico verso Grasso anche il ministro Maurizio Martina: "Non condivido le parole di Pietro Grasso sul Partito Democratico". Che però chiede di non accendere i toni, come il coordinatore politico dem Lorenzo Guerini. "Ho rispetto per la storia personale e istituzionale del Presidente Grasso – ha detto Martina – e chiedo altrettanto rispetto per la comunità del PD, fatta di migliaia di donne e uomini che ogni giorno ovunque fanno politica con passione e generosità per il bene comune. Rivendico con orgoglio il lavoro fatto dal Partito Democratico in questi anni nel solco dei nostri valori di riferimento. Noi abbiamo voluto la legge contro il caporalato, la riforma del codice antimafia, i diritti civili, la legge sugli ecoreati. C'è una responsabilità superiore rispetto alle nostre divisioni, spero che prevalga per il bene del Paese".
Anche il ministro Dario Franceschini non ha nascosto il suo dispiacere: "Ho letto le parole del presidente Grasso con cui ho un rapporto di stima e di amicizia e sono dispiaciuto dei suoi giudizi sul Pd, che non sono assolutamente condivisibili. Voglio dire una cosa molto semplice a tutto il variegato campo del centrosinistra: fermiamoci! Vorrei ricordare alle persone che stanno cercando di costruire una operazione a sinistra del Pd, di cui si comprendono le ragioni, che gli avversari sono Grillo, Salvini, Berlusconi e la destra. Non siamo noi, non è il Pd. Non si può passare dall'essere nello stesso partito a diventare avversari, perché gli avversari sono altri".
"Altrimenti – ha aggiunto Franceschini – si smarrisce la lucidità e la consapevolezza di capire che rischia il Paese, se nella prossima legislatura a governare fossero forze populiste come i Cinquestelle o come il centrodestra italiano che rispetto al passato oggi è molto monopolizzato dalle posizioni e dai voti di Salvini e della Lega. Quindi, dico fermiamoci".