Dopo l'escalation di violenza la presidente della Camera si appella alle forze politiche

Quasi uno stupro al giorno, senza contare che la lista dei femminicidi si fa sempre più lunga. Una escalation che in questi giorni ha fatto scattare l'allarme sia a livello nazionale che territoriale. Ultimo quello di oggi a Bergamo, in una struttura di accoglienza ai danni di una operatrice di 26 anni. La donna ha subìto una violenza sessuale da parte di un richiedente asilo della Sierra Leone, 20 anni, fermato dai carabinieri.

E' per questo che oggi la presidente della Camera Laura Boldrini è intervenuta in prima persona appellandosi alle forze politiche "perché si approvi un provvedimento che aumenti la protezione e le tutele per le donne e rafforzi le misure di interdizione contro gli uomini violenti". "Nell'ultimo mese, praticamente ogni giorno, abbiamo avuto notizie di violenza sulle donne di vario tipo: dalle molestie alle stupro ai femminicidi. Non possiamo rimanere a guardare – incita Boldrini – Il problema è mettere in atto misure e renderle efficaci". E bisogna farlo, sostiene con forza la terza carica dello Stato "in questa legislatura".

La presidente poi risponde a Matteo Salvini che ieri aveva chiesto di calendarizzare la proposta di legge che inserisce la castrazione chimica a chi si macchia di violenza contro donne e bambini. "Ci sono delle proposte di legge, ma a me nessuno all'interno della Camera mi ha chiesto la calendarizazione – spiega – Se c'è una proposta in commissione e se un gruppo vuole portare avanti delle proposte deve quantomeno occuparsi che queste proposte vengano poste all'attenzione della commissione per poi arrivare in Aula. Al momento non è così".

Intanto il comune di Roma e la Regione Lazio, dopo lo stupro della donna tedesca a Villa Borghese, hanno messo in campo alcune misure, anche perché, come spiegato dal prefetto di Roma, Paola Basile, al termine del comitato per l'ordine e la sicurezza che dal primo gennaio scorso "c'è stato un aumento del 6% delle violenze di genere ma anche un +70% degli arresti, quindi si reprime nell'immediatezza, e il 56% in piu nella provincia". Questo significa, spiega Basile "che l'attenzione delle forze di polizia è altissima e il controllo del territorio consente di garantire la sicurezza con la certezza matematica della repressione".

Nella capitale come annuncia la sindaca Virginia Raggi "stiamo dando attuazione al Piano led, che serve per illuminare tutta la nostra città, e si sta intensificando molto nelle aree periferiche e nei parchi. Non a caso ieri abbiamo riportato l'illuminazione all'interno di un parco del IX Municipio che si chiama 'Città d'Europa'. È prevista l'installazione di punti luce in altri parchi, chiaramente è possibile rivedere la priorità e quindi magari iniziare da parchi più a rischio. Su questo stiamo già lavorando". Un primo passo verso, continua la Raggi, che si aggiunge allo stanziamento da parte del Comune "di mezzo milione di euro per la videosorveglianza. Una prima trance che deve essere integrata".

"La sfida è l'integrazione dei diversi sistemi – assicura – Ogni forza dell'ordine e anche i privati hanno telecamere e dobbiamo rendere tutte le sale integrate e interoperabili, andando a coprire con nuovi interventi le aree non coperte o zone morte". Inoltre, in accordo con la Regione Lazio, "abbiamo previsto la riattivazione di un centro-antiviolenza in ogni Municipio: tre sono stati già finanziati, tre saranno finanziati a brevissimo. Questi si vanno a sommare ai centri già attivi della Regione Lazio". 

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