Bandiere a mezz'asta nei palazzi delle istituzioni e Colosseo per mezzora al buio in segno di solidarietà. L'Italia si stringe all'"amica" Barcellona (così il premier Paolo Gentiloni ha definito la città catalana) e piange i suoi 'caduti' sulla Rambla, Bruno Gulotta e Luca Russo, vittime, mette nero su bianco il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della "furia cieca di un terrorismo infame".
Il capo dello Stato ribadisce nel messaggio che invia al re di Spagna Filippo VI "la ferma determinazione" di Roma a collaborare, insieme all'Ue e all'intera comunità internazionale, nella lotta "senza quartiere" al terrorismo e "ad ogni forma di estremismo violento", a difesa "dei comuni valori e libertà democratici e della sicurezza dei nostri Paesi". Mattarella è ancora più chiaro nel messaggio in cui esprime la sua vicinanza e il suo cordoglio ai familiari degli italiani uccisi. "Il terrorismo di matrice islamista e i terroristi", colpevoli di aver "lacerato una comunità di tante nazionalità, inerme", e "aggredito la vita e la convivenza", "non rimarranno impuniti".
"Tutti – sottolinea il capo dello Stato – sono chiamati a impegnarsi per battere l'oscurantismo sanguinario. Nessuno stato e nessuna singola persona può chiamarsene fuori". Dello stesso avviso Paolo Gentiloni. Il presidente del Consiglio sente in mattinata Mariano Rajoy a cui esprime "il cordoglio, l'amicizia e la solidarietà di tutta l'Italia". Al premier spagnolo Gentiloni ribadisce "l'unità e la fermezza" di fronte al terrore che, è la convinzione, "non l'avrà mai vinta sulla libertà e la democrazia". Via Twitter il capo del Governo esprime poi il cordoglio per gli italiani uccisi. "#Barcellona. Italia ricorda Bruno Gulotta e Luca Russo e si stringe attorno alle loro famiglie. La libertà vincerà la barbarie del terrorismo", scrive.
Il ministro degli Esteri Alfano sente i familiari delle vittime: "Ho assicurato loro vicinanza e sostegno in tutti i modi possibili, in queste ore difficili, e ho detto che sarò a Barcellona non appena le autorità spagnole avranno espletato le procedure necessarie", assicura. Dichiarazioni di solidarietà e cordoglio arrivano dai rappresentanti di tutti i partiti politici. Usa dure parole di condanna Matteo Renzi: "Si chiama estremismo islamico, non ha nomi diversi. Può usare sigle diverse: Al Qaeda, Boko Haram, Isis. Ma è sempre quello schifo lì, il fanatismo barbaro e assassino di chi odia la vita al punto da disprezzare anche la propria", scrive su Facebook. Il suo, però, rimane un messaggio di speranza: "Non abbiamo paura. No Tinc Por, per dirla in catalano come l'hanno ritmata questa mattina in Plaza de Catalunya. Non rinunceremo a vivere", assicura.
Anche a destra i toni sono decisi e non mancano le polemiche nei confronti di un'Europa "che non reagisce". Parla di "maiali terroristi" che hanno versato "sangue italiano", Giorgia Meloni. "Siamo in guerra e siamo costretti a combatterla", è convinto Giorgio Silli, responsabile nazionale Immigrazione di Forza Italia. Invoca "leggi speciali, perquisizioni, retate, controlli a tappeto", invece il leghista Roberto Calderoli. "Invece niente, solo qualche camionetta in più in strada. Restiamo ad aspettare di essere colpiti", accusa. Un duro messaggio di condanna contro "la violenza cieca, offesa gravissima per il Creatore" arriva poi da Papa Francesco, nel telegramma di cordoglio inviato a nome del Pontefice dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin all'arcivescovo di Barcellona, cardinale Juan José Omella y Omella.